giovedì 27 novembre 2008

Confusioni

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Mesi fa, un piccolo gruppo trotzkista francese, il CRI, che si era già fatto notare, nei primi mesi d'estate, per essere stato escluso dai comitati NPA ("Nuovo Partito Anti-capitalista", trotzkista), ha dichiarato su una mailing list sull'Afghanistan: "Anche se la resistenza del popolo afghano contro le truppe imperialiste è diretta da nemici dei lavoratori (i talebani), noi sosteniamo incondizionatamente la resistenza."
Vi si riconosce, ancora una volta, una logica fin troppo nota per cui i nemici dei miei nemici sarebbero miei amici; i lavoratori non sono in grado di organizzare autonomamente un terzo fronte, così, di volta in volta, abbiamo il sostegno del Kuomintang, l'Unione Sovietica o gli ayatollah. Tutte scelte anti-operaie che hanno sempre portato al tradimento, alla burocrazia o alla reazione, a seconda delle circostanze.
Per coincidenza, un blog in lingua inglese ha recentemente ripubblicato un articolo tratto dal "Socialista Standard" del febbraio 1988 ("La follia del nazionalismo di sinistra"), in cui viene citato il seguente estratto dalla stampa del Partito Socialista dei Lavoratori (inglese):

"Non abbiamo altra scelta, se non sostenere il regime di Khomeni contro gli Stati Uniti ed i suoi alleati. (Partito socialista dei lavoratori, 28-11-1987)"

Alcuni trotzkisti e i loro amici nazionalisti di sinistra sembrano sostenere decisamente l'"anti-imperialismo" più reazionario ed anti-operaio [cfr. "L'abbraccio di Chavez al leader iraniano è un insulto per le donne", di Jennifer FASULO, 09-2006]
Curiosamente, quanto accade in Francia con i gruppi trozkisti, in Italia accade con i gruppi stalinisti!

Ancora una volta. per dirla con Robert Kurz, "la lotta per l’emancipazione sociale deve essere condotta solamente per un movimento transnazionale che proceda dal basso, senza la rassicurazione nazionale della politica del potere."!

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