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lunedì 10 novembre 2008
Non lavorate mai!
Nel 1953 Debord tracciò su un muro della Rue de Seine lo slogan "Ne travaillez jamais". Egli ha considerato per tutta òa sua vita questa scritta di enorme importanza, e lo ha scritto nella sua autobiografia, "Panegirico". Le tre parole contengono un intero programma, e lui era geloso dell'uso e abuso che della scritta poteva essere fatto. La seguente lettera è in risposta alla pubblicazione di una cartolina che conteneva lo slogan.
Al "Cercle de la Librairie"
117, bd Saint-Germain
Paris 6
Parigi, 27 giugno 1963
Signori,
Le edizioni Bernard mi hanno trasmesso la Vostra lettera del 21 giugno 1963, con la quale mi chiedete un indennizzo di 330 Franchi per la mancata osservanza della legge sulla proprietà artistica. Infatti, il numero 8 della nostra rivista contiene, a pagina 42, la fotografia di una scritta su un muro, "NON LAVORATE", una foto tratta da una cartolina del Signor Buffier, il cui nome non è menzionato e la cui autorizzazione preventiva non è stata richiesta.
Si dà il caso che io sia personalmente l'autore di tale scritta sulla Rue de Seine, la cui origine, se necessario, potrà essere stabilita con l'ausilio di dieci o quindici testimoni oculari. Lei capirà che in queste condizioni io, in buona fede, non ho dovuto pensare ad ottenere unarichiesta di autorizzazione per la riproduzione, anche se quest'ultima fosse stata meno onerosa rispetto alla somma che avete ora fissato (secondo la scala stabilita nel 1962 da parte della stampa unione per periodici con una tiratura di meno di 10.000 copie, la riproduzione fotografica per meno di mezza pagina costa 20F).
Non posso che approvare la vostra difesa della proprietà artistica, che è troppo spesso ignorata. Vorrei dire che a questo proposito la foto pubblicata nella "Internationale Situationniste" è ritoccata in modo tale che si riproduce solo la parte della cartolina del Signor Buffier che riguarda propriamente il documento (la scritta stessa), questo escludendo quelle caratteristiche che conferiscono a questa cartolina impronta artistica del Signor Buffier. Cioè, l'elaborazione grafica da lui scelta ed anche il titolo da lui dato questo tema, le cartoline in questa serie hanno tutte, in basso a sinistra dell'immagine, una didascalia che ne commenta il significato (in questo caso, "Avvertimento superfluo" ). Per quanto riguarda il terzo elemento, si riconosce che, nel misurare la responsabilità artistica di una fotografia - e con questo intendo la scelta di un tema - sembra che su questo punto io possa rivendicare la proprietà creativa che è uguale e, probabilmente, eclissa i meriti del gusto artistico del Signor Buffier, che si limita in questo caso ad una semplice scelta riproduttiva.
Per arrivare al cuore della questione della proprietà artistica, vorrei assicurarvi che non ho in alcun modo voluto chiedere una porzione delle entrate derivanti dalla vendita di questa cartolina, o un'indennità per la sua riproduzione non autorizzata. Ma c'è un altro aspetto, a mio parere più importante. La scritta in questione è stata fatta in un altro periodo, e senza alcuna ambiguità è stata presentata dall'avanguardia del movimento situazionista (cfr. il titolo di questa illustrazione a pagina 42 della nostra rivista), come un importante segno del clima artistico di un'epoca, e come un momento per lo sviluppo delle teorie di questo movimento artistico, teorie che hanno pretesa di una certa serietà. Ma il Signor Buffier, con la sua personale interpretazione di tale scritta, la quale non compare nel numero 8 dell'Internationale Situationniste, se ne fa gioco per mezzo del suo umorismo. Il titolo dato dal Signor Buffier, infatti, è "Avvertimento superfluo." Dal momento che è bene sapere che la grande maggioranza delle persone lavora, e che detto lavoro, nonostante la forte repulsione, è imposto alla quasi totalità dei lavoratori da uno schiacciante vincolo, lo slogan "NON LAVORATE MAI" non può in alcun modo essere considerato "Avvertimento superfluo." Questo termine del Signor Buffier implica che una tale disposizione viene già, senza saperlo, seguita da tutti, e quindi getta il discredito più ironico sulla mia scritta e, di conseguenza, sulle mie idee e su quelle del movimento situazionista, di cui ho l'onore di redigere la rivista in lingua francese.
Nel caso poi che la questione non possa essere risolta in via amichevole, come voi dite, mi sembra che, costretto a dimostrare che l'originale di tale iscrizione deve essere attribuita a me, sarebbe in mio diritto chiedere la revoca della vendita di cartoline che presentano la fallacemente divertente interpretazione, almeno fino a che non venga stampato su di esse una menzione che riconosce le serie intenzioni dell'autore originale.
Per quello che riguarda una soluzione amichevole, che preferirei, credo le modalità, in primo luogo, dipenderanno dalla posizione che il Signor Buffier adotterà quando verrà a conoscenza dei nostri reciproci diritti e obblighi in questa vicenda, in seguito a queste informazioni supplementari che vi chiedo di trasmettergli.
Cordiali saluti
Guy Debord
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8 commenti:
immagino che questo post sia strettamente legato a quest'altro:
http://francosenia.blogspot.com/2008/10/pagheremo-caro-pagheremo-tutto-in.html
o no?
perché no!?
Ad ogni modo, credo possa essere necessario un surplus di senso dell'umorismo, al fine di comprendere la portata delle dichiarazioni di debord a proposito della ... proprietà intellettuale.
E se proprio, anonimamente, vuoi inseguire il demone dell'analogia ... sei costretto a stabilire che debord appare quello diffidato dal pubblicare un qualcosa che sembra sottostare al copyright ...
salud
Ad ogni modo, considerato che sembra sia stato equivocata la posizione situazionista a proposito della "proprietà intellettuale", si può leggere qualcosa qui:
http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=/index.php?lev=58&cmd=v&id=3172
spero che nessuno si offenda per il titolo, "Il Situazionismo e Guy Debord spiegato ai più piccoli" :-)
salud
l'umorismo mi sembrava evidente, a dir la verità, con questa gara a "di chi è la proprietà".
Per questo la questione mi sembrava perfettamente connessa alla richiesta armata di codice, da parte di derive e approdi, di non pubblicare parti di libro/cd protetti da copyright, visto che libro e cd sono per lo più composti da materiale scritto da terzi non identificabili
veramente, sembra che deriveapprodi non abbia fatto nessuna richiesta armata di codice, ma quando è stato loro richiesto se c'erano problemi a tenere la roba sul sito, hanno risposto un lapidario "togli tutto".
Insomma, non hanno trovato un ... debord, per farla breve.
salud
mmhhh, io il racconto a http://www.firenze.linux.it/~franco/index.html l'avevo interpretato come:
1) franco vite ha messo tutto on-line
2) derive e approdi ha intimato di togliere tutto
dove il termine "intimato" mi sembrava indicare che il tono era minaccioso e l'unica minaccia che mi viene in mente è quella legale, visto che sergio bianchi non me lo vedo a rigare la macchina di franco vite :-)
rigare la macchina??
curioso!
Ad ogni modo, l'equazione "Cercle de la Librairie" - DeriveApprodi, mi sembra alquanto campata in aria ...
salud
Ah, oltretutto, per il poco che lo conosco, direi che ce lo vedo anche a rigare la macchina di qualcuno, sergio bianchi!
(ndr: la mia non è una critica negativa!)
salud
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