mercoledì 12 novembre 2008

due film



"Anche i Boia Muoiono"

Fritz Lang, fra i fondatori del movimento anti-fascista di Hollywood, fu il principale artefice dell'accoglienza di Bertolt Brecht negli Stati Uniti nel 1941. Con Brecht co-scriverà una sceneggiatura ispirata alll'assassinio di Reinhard Heydrich, gerarca nazista che aveva seminato il terrore a Praga.Questo film fu l'unico lavoro di Brecht per Hollywood.
Bernard Eisenschitz, storico del cinema, scrivendo a proposito della collaborazione tra Brecht e Lang, nega, in parte, l'ipotesi che i due artisti si siano scontrati costantemente e violentemente durante la stesura. Se la struttura da film epico è di Brecht, la scelta degli attori e la loro direzione recano l'impronta della volontà di Lang. Non ci sono state grandi divergenze politiche tra Lang e Brecht, in quanto era importante per loro che questo film, concepito durante la Battaglia di Stalingrado, sostenesse la lotta contro il nazismo.
Il risultato è un opera forte e stimolante, dovuta allla personalità dei due autori. Del film esistono due versioni. Una lunga, americana, del 1943, ed una versione più breve (venti minuti in meno), distribuita in Francia nel 1947.

Titolo Originale: HANGMEN ALSO DIE
Regia: Fritz Lang
Interpreti: Dennis O'Keefe, Anna Lee, Walter Brennan, Brian Donlevy
Durata: h 2.11
Nazionalità: USA 1943
Genere: drammatico
Al cinema nell'Aprile 1943

Nella Praga occupata dai nazisti viene ucciso il "Reichsprotektor", Reinhard Heydrich: per evitare la repressione, la Resistenza individua un collaborazionista e fa convergere su di lui le prove.
C'è una figura negativa dalle insospettabili fattezze, ci sono due organizzazioni per il mantenimento dell'ordine (una legale ed una no) che lavorano parallelamente, c'è lo scontro di intelligenze e, soprattutto, la condanna sociale. Tutto questo dà luogo ad una vivida rappresentazione della volontà popolare sotto forma di giudizio ed aiuto, quasi un eroe-massa.
La rivolta silenziosa dei viennesi, le mancate confessioni e soprattutto la grande alleanza finale contro il traditore non sono molto lontane dalla società di barboni e criminali, alleata e coordinata contro il mostro, di "M, il Mostro di Dusseldorf".
Il cinema di Lang è quello che Truffaut non esitò a definire: "Inesorabile in ogni inquadratura". Ogni informazione promana dalle immagini, e non dalle parole.

"La Strada Scarlatta".

Il film, un remake del meraviglioso "La Cagna" di Renoir, è un bellissimo noir, genere in cui Lang era un maestro riconosciuto. In più, i tre attori principali - Joan Bennett, Dan Duryea ed Edward G. Robinson - sono semplicemente formidabili.

Un integerrimo impiegato di banca che ha già trascorso venticinque anni dietro lo sportello, si innamora perdutamente di una prostituta. La ragazza sfrutta la situazione e induce l'amante a commettere azioni che altrimenti non avrebbe mai compiuto. Per lei l'uomo manda a monte una precedente relazione e si offre di sposarla, ma al rifiuto la uccide.

Immediatamente dopo "La Donna Del Ritratto", e con quasi il medesimo cast, Lang gira un secondo film che parla di colpa e redenzione. Ma questa volta senza il deus ex machina finale del sogno.
Ancora una vota c'è la pittura a sottendere tutta la trama. Ancora una volta Edward G. Robinson è al centro di una storia di perdizione che culmina in un omicidio.
Quasi fosse un "noir visto dal retro", invece che concentrarci sulla discesa all'inferno del protagonista (che questa volta all'inferno già ci sta e cerca una disperata via d'uscita finendo più in basso ancora), Lang preferisce mostrare i meccanismi della truffa e dare più spazi ai truffatori che al truffato.
Nessun mistero o scioglimento finale, siamo partecipi fin dall'inizio delle decisioni e dei maldestri piani criminali orchestrati alle spalle del protagonista. Dopo il grande successo di "La Donna Del Ritratto" Lang ne dirige come un "seguito", più cupo e disperato.
Il protagonista è ancora una volta un uomo medio che incarna un male sociale (come era anche per M., l'archetipo langhiano di tutto il suo proprio cinema) e lotta contro se stesso per la redenzione di sé stesso che matematicamente sappiamo non può arrivare.

Titolo Originale: SCARLET STREET
Regia: Fritz Lang
Interpreti: Joan Bennett, Edward G. Robinson, Dan Duryea, J. Fontaine
Durata: h 1.35
Nazionalità: USA 1945
Genere: drammatico
Al cinema nell'Ottobre 1945

Nessun commento: