domenica 9 ottobre 2016

la fine…

musto algeri

«Qui, la situazione è magnifica, davanti alla mia camera la baia del mare Mediterraneo, il porto di Algeri, alcune ville disposte ad anfiteatro che si arrampicano sulle colline, più lontano delle montagne, tra le altre le cime nevose, dietro il Matifou delle montagne della Kabilia, le punte aguzze del Djoura. Il mattino verso le otto, niente di più esaltante che il panorama, l’'aria, la vegetazione, questa mescolanza meravigliosa europea - africana».

( Karl Marx, da una lettera ad Engels )


Gli ultimi anni della vita di Marx sono stati spesso considerati come un periodo durante il quale egli avrebbe appagato la propria curiosità intellettuale e cessato di lavorare. L’analisi di alcuni manoscritti, ancora inediti o poco conosciuti, permette di sfatare questa leggenda e dimostra che egli non solo continuò le sue ricerche, ma le estese anche a nuove discipline.
Nel biennio 1881-1882 Marx intraprese uno studio approfondito delle più recenti scoperte nel campo dell’antropologia, della proprietà comune nelle società pre-capitaliste, delle trasformazioni determinatesi in Russia in seguito all’abolizione della servitù e della nascita dello Stato moderno. Inoltre, egli fu attento osservatore dei principali avvenimenti di politica internazionale e le sue lettere testimoniano il suo deciso sostegno alla lotta per la liberazione dell’Irlanda e la ferma opposizione all’oppressione coloniale in India, Egitto e Algeria. Le ricerche dedicate a nuovi conflitti politici, tematiche e aree geografiche, ritenute fondamentali per il proseguimento della sua critica del sistema capitalistico, permisero a Marx di maturare una concezione più aperta alle specificità dei diversi paesi e di considerare un possibile approdo al socialismo diverso da quello precedentemente prefigurato.
Questi sviluppi teorici vennero interrotti da una lunga e dolorosa malattia che lo costrinse a vagare tra Inghilterra, Francia, Svizzera e Algeria, alla ricerca del clima più adatto a favorire la guarigione. Il soggiorno di oltre due mesi ad Algeri, l’unico della sua esistenza trascorso lontano dall’Europa, rivestì grande interesse per Marx, poiché gli offrì la possibilità di sviluppare importanti riflessioni sul mondo arabo e contro l’occupazione francese.
Dai manoscritti, dai quaderni e dalle lettere di questi anni emerge dunque un uomo molto diverso da quello raffigurato da tanti suoi critici, o presunti seguaci. Dopo essere stato dapprima assimilato al cosiddetto «socialismo reale», e poi frettolosamente messo da parte dopo il 1989, oggi Marx sta conoscendo una significativa riscoperta e questo volume, che ne analizza con grande rigore la biografia intellettuale nel periodo meno esplorato della sua vita, rappresenta una preziosa novità.

( dal risvolto di copertina di Marcello Musto: L'ultimo Marx. 1881-1883. Saggio di biografia intellettuale, Donzelli )


« (...) Tanti altri, dopo la morte di Marx, innalzarono le sue bandiere. Dall'America Latina all'Estremo Oriente, nelle più povere sedi sindacali di periferia o nelle aule magne delle università più prestigiose, decine e decine di milioni di lavoratrici e lavoratori e di giovani studenti lessero i suoi scritti. Ne trassero la consapevolezza della loro condizione di oppressi e maturarono, al contempo, ispirazione per promuovere nuovi conflitti, organizzando scioperi, movimento sociali e partiti politici. Lottarono per il pane e per le rose, contro l'ingiustizia e per la libertà e, così facendo, diedero piena attuazione alle teorie di Marx.
   Nel corso di questo lungo processo - durante il quale Marx è stato studiato a fondo, trasformato in icona, imbalsamato in manuali di regime, frainteso, censurato, dichiarato morto e, di volta in volta, sempre riscoperto - alcuni hanno completamente stravolto le sue idee con dottrine e prassi che, in vita, egli avrebbe irriducibilmente combattuto. Altri, invece, le hanno arricchite, aggiornate e ne hanno messo in evidenza problemi e contraddizioni, con spirito critico simile a quello da lui sempre adoperato e che egli avrebbe apprezzato.
   Coloro che oggi ritornano a sfogliare le pagine dei suoi testi, o quanti si cimentano con essi per la prima volta, non possono che restare affascinati dalla capacità esplicativa dell'analisi economico-sociale di Marx e coinvolti dal messaggio che trapela, incessantemente, da tutta la sua opera: organizzare la lotta per porre fine al modo di produzione borghese e per la completa emancipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, di tutto il mondo,  dal dominio del capitale».
(M.M.)

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