« Lo so che le cose cambiano, adesso, e non me ne importa. E' tutto cambiato per me.   
Cambi pure tutto. Saremo tutti morti prima che sia cambiato troppo, e se non viene un diluvio universale quando saremo morti, pioverà ancora d'estate nel Nord e i falchi faranno il nido nella cattedrale di Santiago e a La Granja, dove ci siamo esercitati con la cappa  sui  lunghi  sentieri  di ghiaia fra gli alberi, non importa se le fontane daranno acqua o meno.  Non ritorneremo mai più in macchina da Toledo al buio, lavandoci via la polvere col Fundador, e non si ripeterà mai più quella settimana con tutto ciò che accadde nella notte di quel luglio a Madrid.  Abbiamo visto  passare  ogni  cosa  e  continueremo a vederlo.  
La  grande  cosa  è continuare e portare a termine il nostro lavoro e vedere e sentire e imparare e capire; e scrivere quando c'è qualcosa che si sa; e non prima; e non troppo dannatamente dopo.     
Chi vuole salvare il mondo faccia pure, basta che tu riesca a vederlo con chiarezza e nell'insieme.    
Poi, qualunque parte intendi rappresentarne, se riesci a renderla veramente lo rappresenterà tutto. Si tratta di lavorare e d'imparare a farlo.    
No. Questo, non è abbastanza un libro, però c'erano poche cose che dovevano essere dette.    
Poche cose pratiche che dovevano essere dette. »
- Ernest Hemingway - da "Morte nel Pomeriggio" -
 
 
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