mercoledì 6 novembre 2013

La fisica del denaro

moniac

Correva l'anno 1949, quando venne inventata la macchina che doveva prevedere i movimenti dell'economia. MONIAC (Monetary National Income Analogue Computer) era il nome che le venne data, era idraulica e intendeva riprodurre per mezzo di un circuito d'acqua le interazioni fra il denaro ed il sistema economico britannico. I diversi liquidi colorati che fluivano intendevano rappresentare le diverse politiche monetarie possibili, e gli eventuali risultati. Aveva solamente un piccolo difetto: non funzionava. O meglio, sebbene svolgesse il suo lavoro, era assolutamente inutile, visto che i risultati che dava non avevano niente a che vedere con la realtà. Peccava di semplicità e, per così dire, di idealismo matematico! Il suo creatore, Bill Phillips, arrivò perfino a dire che non era la macchina ad aver problemi, ma la sostanza, cioè a dire la realtà. Aveva progettato la macchina ritenendo che leggi fisiche che governano la dinamica dell'acqua, potessero essere equiparate, in una simulazione, a quelle che muovono il denaro, e che il liquido ed il capitale condividessero una caratteristica fondamentale; quella di non offrire resistenza alla tensione.
Nella sua macchina il denaro scorreva dolcemente da una parte all'altra, dipendendo esclusivamente dalle relazioni di forze cui era sottomesso. La stessa cosa non avveniva nell'economia inglese. Lì si muoveva in modo erratico, capriccioso e imprevedibile come uno stormo di uccelli, rispondendo a leggi oscure ed indecifrabili.

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