Si trova in territorio ostile, il dottor King Schultz. Si trova nella tenuta governata con pugno di ferro, dal proprietario della piantagione e degli schiavi. Eppure, nonostante sia stato "smascherato" e si ritrovi controllato da diversi sicari armati, nonostante tutto riesce a prendere il controllo della conversazione. E' la sua arte, come ha saputo dimostrare fin dall'inizio del film. Del resto, è un dentista, e la specialità di ogni dentista è quella di farti stare zitto!!!
Rimirando la libreria, sposta il discorso su Dumas, e sorridendo, ironicamente informa Candie che Dumas era ... nero. Lo schiavista non riesce a trovare un'obiezione, a questa informazione circa il preteso colore della pelle dell'autore del Conte di Montecristo; rimugina. Solo quando Schultz gli girerà le spalle, dopo avergli spiegato che non può dirgli auf wiedersehen, ma solo addio, dal momento che non ha più intenzione di rivederlo; solo allora, pretenderà una stretta di mano, a sugello del contratto firmato. Ma Schultz non può stringergli la mano, è impossibile per lui compiere quell'atto non verbale che sarebbe ben più che una riconciliazione. Ecco che viene meno l'eloquenza, ma anche lo scherno, lo stesso che ci ha mostrato i razzisti del ku klux klan in preda ai loro problemi con i buchi per gli occhi dei cappucci; la faccenda, ora, si fa seria. E' il momento della verità, non c'è spazio per nient'altro. E la verità è semplice. Ci sono conflitti che non possono avere una soluzione pacifica, e che se devono comportare la rovina comune, allora vuol dire che così dev'essere.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
mercoledì 23 gennaio 2013
Dumas era negro!
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1 commento:
Pimmìa, quistioni impropponibbili è.
Anco Puskin, discennìa du negru du zar, eppuri patri a la moderna literatura russa è... I senza conflittu, solu pì maestrìa. Chi poi no fituso e cornutu ci sparò, chistu fatto po' binissimo rientrari in ta lotta e classi...
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