Io so perfettamente quale sarà il momento preciso, l'attimo insondabile in cui potrà finalmente avere luogo, ancora una volta, da qualche parte e con qualche possibilità, una rivoluzione, un'insurrezione in grado ed in condizioni di lottare e di vincere. Avverrà.
Avverrà non appena si verificherà quello che racconta questa bella fotografia, scattata a Parigi nel 1944, nel momento in cui sta per avvenire la liberazione della città. Succederà non appena gli uomini e le donne, le persone, cominceranno a muoversi e a guardare con naturalezza, con "normalità", gli altri uomini e le altre donne, le altre persone, armate. Un vecchio Enfield, come quello della foto, imbracciato con tranquillità e preoccupazione, una vecchia Luger rapinata ad un ufficiale nazista dell'esercito occupante, magari sottrattagli dopo averlo messo a cuccia, a martellate. Uomini con le mani in tasca, appoggiati ad una colonna, uomini che parlano fra di loro, uomini che guardano, altri pronti ad agire, e disposti ad agire, a loro volta. Succederà allora, quando il monopolio di armi e violenza verrà considerato revocato. Succederà senza eccessivo rumore, senza urla o discussioni o litigi. Sarà così. E' sempre stato così. Sarà ancora così!
6 commenti:
Leggendo questa scheda sono sobbalzato quando ho letto di quel fucile Enfield inbracciato da un civile!nel 1979 fui arrestato per aver ceduto ad un evaso una rivoltella Enfield (in dotazione agli ufficiali inglesi). Fui condannato a due anni e mezzo e pagai di tasca mia l'avvocato e le spese processuali perchè il Comitato Nazionale pro Vittime Politiche mi rifiutò un aiuto economico perchè la richiesta di denari sarebbe dovuta partire dagli altri compagni di Firenze, magari nella persona di Gianni Carrozza! Oggi mi viene da sorridere, ma allora ero sbalordito ed incazzato. Gianni
Non sapevo facessero anche le pistole! Ricordo che da militare, ero armiere, ed avevo in armeria cinque enfield, armi di piccolo calibro, ottimi per il tirassegno, e funzionavano egregiamente, nonostante l'età!
Ridiamoci sopra, Gianni, che è meglio!
Ad una "certa età" vengono in mente le cose più strane...e stamani ho cercato delle foto della rivoltella Enfield per la quale fui condannato; scorrendo ho trovato il tuo blog del 2012 e non ricordavo del nostro "botta e risposta". Certo Franco averti messo come armiere non ti onora come anarchico! Io ho fatto il militare nella "vasellina" (!) e mi dettero una pistola di legno come arma in dotazione! Lo sapevi? ..e pensare che a quell'epoca ero ancora un "tifoso" del P.C.I. Oggi non mi prenderebbero neppure come riservista e non soltanto per l'età. Certo potevi prenderti qualche "ricordino"...chi sa, eh?
Che dirti, Gianni? Non mi sono sentito "disonorato" dall'attività di armiere, allo stesso modo in cui non mi sono sentito "onorato" quando mi mandavano a raccogliere i bidoni della spazzatura oppure a lavare le marmitte immerso nell'acqua e nel grasso fino ai polpacci. Così come non mi sento né "onorato" né "disonorato" perché scambio il mio tempo con un reddito che mi viene dal ministero del tesoro dello Stato italiano. Poi, naturalmente, può darsi che mi sbagli.
salud
franco
"Franchino" me ne guarderei bene nel parlare di "onore" o "disonore" per il lavoro che facciamo per vivere. Il mio era stupore per come vanno le cose in Italia ed il Servizio informazioni del Ministero degli Interni o del Ministero della Difesa. Niente di più! Ciao bel compagno! Gianni
Be', considerato che il posto era, come dire, "punitivo", qualcuno che facesse l'armiere dovevano trovarlo fra i vari "puniti". E considerato anche che ci avevano messo a difendere il "sacro confine", qualche schioppo ce lo dovevano pur dare. Francamente, ne avrei fatto volentieri a meno di passarci 15 mesi della mia vita, ma una volta lì, ho pensato che poteva essere utile imparare qualcosa. Hai visto mai?!? ;-)
un abbraccio
franco
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