mercoledì 14 novembre 2012

Hollywood

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Nel 1933, dopo l'ascesa al potere di Hitler in Germania, alcuni seguaci dell'ideologia nazionalsocialista residenti negli Stati Uniti, cominciarono ad organizzarsi per aiutare il loro leader a realizzare un progetto ambizioso che lo avrebbe incoronato come "Imperatore del mondo", in modo da riuscire così a dominare tutti gli angoli del pianeta. William Dudley Pelley decise di organizzare tutto i nazisti americani in un partito da lui creato, a cui dette il nome di "Silver Legion". Convinto che il posto migliore da cui dominare il pianeta erano gli Stati Uniti, pianificò la costruzione di una splendida dimora in cui avrebbe risieduto il leader supremo, Adolf Hitler. Cercò la migliore ubicazione, e la trovò ad Hollywood e, per mezzo di un agente segreto che lavorava per i servizi di spionaggio tedeschi negli Stati Uniti, il cui nome in codice era "Schmidt", convinse una ricca ereditiera e fedele seguace del nazismo, Jessie Murphy, a cedere parte della fortuna di famiglia, per acquistare una favolosa tenuta di 20 ettari da Will Rogers, uno degli attori più famosi e star più pagata di quell'epoca. L'esborso, pagato di tasca propria dalla facoltosa nazista, fu di 4 milioni di dollari (70 milioni al cambio attuale) e con quei soldi, oltre a comprare la tenuta (battezzata "Rancho Murphy", in onore della donatrice), venne costruita una dimora equipaggiata di bunker e che disponeva autonomamente di acqua ed elettricità, grazie ad un potente generatore  ed a una gigantesca cisterna che poteva contenere due milioni di litri d'acqua. Tuttavia, i soldi donati non erano sufficienti a completare il lussuoso complesso. La seconda fase sarebbe stata portata a termine quando sarebbe arrivata la cospicua somma di denaro, promessa dalla Germania.

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Era tutto pronto per far sì che il Führer si potesse installare nella sua casa di Hollywood, quando lo scoppio della seconda guerra mondiale fece saltare tutti i piani, per cui si decise che l'arrivo di Hitler sarebbe stato rimandato a dopo la guerra. Nel frattempo, la popolarità dell'ideologia nazista in nordamerica subiva un crollo, perdendo migliaia di seguaci e di leader, mentre le autorità emettevano un ordine di cattura nei confronti di Pelley. Così, il lussuoso complesso si ridusse ad essere usato da una cinquantina di camicie argentee (così si chiamavano i membri della Silver Legion) come rifugio per nascondersi, mentre attendevano con ansia la fine della guerra e la successiva dominazione del mondo.
Ma, dopo l'attacco giapponese a Perl Harbor dell'8 dicembre del 1941, cominciò a cambiare tutto e, con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, il presidente Roosvelt diede ordine di arrestare tutte le persone che legate al nazismo, compresi gli occupanti della casa di Hitler.
Poi, tutto andò come andò. I tedeschi persero la guerra e tutto il resto.
Per quanto riguarda la casa, venne venduta ad una fondazione che la utilizzò come residenza per accogliere le ex-stelle del cinema che non avevano mezzi di sostentamento. Funzionò in tal modo fino a metà degli anni '70, quando venne ceduta alla città di Los Angeles, considerati gli alti costi per mantenerla. Nel 1978, un incendio devastante la rase praticamente al suolo. In questo stato si trova tutt'ora, e si è trasformata in rifugio, o luogo di riunione, per persone senza fissa dimora, tossicomani e bande di strada.

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