lunedì 6 agosto 2007

La volontà del popolo (ancora!)



"La guardia è stanca." - Con queste parole, pronunciate nella notte del 5 gennaio 1918, un giovane marinaio anarchico di nome Anatoli Zhelezniakov (o Anatol Jeleznakoff) sciolse l'Assemblea Costituente e scrisse il suo nome nella storia della Rivoluzione Russa.
Quando nel 1917 il regime zarista era collassato, Zhelezniakov serviva su una dragamine che aveva base a Kronstadt. Dopo la rivoluzione di febbraio, gli anarchici insieme ad altri militanti avevano occupato la villa di P.P.Durnovo (governatore di Mosca durante la rivoluzione del 1905) e l'avevano trasformata in una comune rivoluzionaria, con stanze per leggere e discutere ed un giardino come campo da gioco per i bambini. L'occupazione rimase indisturbata fino al 5 giugno 1917, quando un certo numero degli occupanti provò ad impadronirsi della macchina tipografica di un giornale borghese. Allora Pereverzev, ministro della giustizia del governo provvisorio, ordinò agli anarchici di abbandonare immediatamente la casa.
Il giorno successivo, cinquanta marinai, fra cui Zhelezniakov, arrivarono da Kronstadt per difendere i loro compagni che, nel frattempo, si erano barricati nella villa per resistere all'attacco del governo. Per le successive due settimane rimasero trincerati, sfidando il governo e il soviet di Petrograd. Ma dopo l'assalto, da parte di alcuni anarchici, ad una vicina prigione, per liberare i detenuti, il ministro Pereverzev ordinò un attacco alla villa, durante il quale perse la vita un operaio anarchico e venne catturato Zhelezniakov che, dopo un processo sommario, fu condannato a 14 anni di lavori forzati. Un gruppo di marinai andò a Palazzo Tauride per parlare con Pereverzev. Non avendolo trovato, sequestrarono Victor Chernov (socialista rivoluzionario ministro dell'Agricoltura e futuro presidente di quell'Assemblea Costiuente cui Zhelezniakov, sei mesi più tardi, avrebbe intimato il suo ordine di disperdersi). Fu solo grazie a Trotsky che Chernov evitò di essere linciato.
Poche settimane più tardi, Zhelezniakov evase e riprese le sue attività rivoluzionarie. Organizzò una dimostrazione di massa dei marinai di Kronstadt all'ambasciata americana, per protestare contro la condanna a morte di Tom Mooney e la minaccia di estradare in California Alexander Berkman, entrambi accusati di essere implicati nel "Preparedness Parade bombing" del 22 Lugio 1916 a San Francisco.

Nell'ottobre del 1917, Zhelezniakov lavorò insieme ai bolscevichi per abbattere il Governo Provvisorio. Dal momento che l'equipaggio del suo dragamine lo aveva eletto delegato al Secondo Congresso dei Soviet del 25 Ottobre 1917, la notte stessa assaltava il palazzo d'inverno alla testa di un contingente di marinai. Dopo l'ottobre rivoluzionario venne nominato comandante del distaccamento a guardia del Palazzo Tauride.
"Bandoliere piene di cartucce drappeggiavano le loro spalle in modo civettuolo e le granate pendevano inopportunamente dalle loro cinture" - così li descrive un testimone oculare!
E sarà in questo ruolo che, su ordini bolscevichi, compirà la sua missione storica di sciogliere l'Assemblea Costituente.
Durante la guerra civile che ne seguì, Zhelezniakov combattè nell'Armata Rossa in qualità di comandante di una piccola flotta, prima, e di un treno corazzato, dopo. Prese parte alle campagne contro i cosacchi del Don e contro i generali Krasnov e Denikin. Quando Trotsky riorganizzò l'Armata Rossa, mettendo al comando ufficiali zaristi e abolendo il sistema di auto-governo, Zhelezniakov protestò vigorosamente, così come fecero molti altri rivoluzionari che si opposero al ritorno dei vecchi metodi militari. Per tale motivo venne messo fuorilegge.
Ad ogni modo, Zhelezniakov tornò a Mosca illegalmente e discusse la cosa con Sverdlov, presidente del Comitato Esecutivo dei Soviet, che gli spiegò che c'era stato un equivoco e gli offrì un'alta posizione militare. Zhelezniakov declinò l'offerta e si recò ad Odessa per riprendere la guerra contro i Bianchi. L'anno successivo, nel 1919, i Bolscevichi gli rinnovarono la proposta. Stavolta Zhelezniakov accettò e venne designato comandante della campagna contro Denikin. Zhelezniakov combattè fino al 26 Luglio 1919, ucciso da una granata dell'artiglieria dei Bianchi. Aveva 24 anni.

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