A fronte del dispiegarsi della guerra e del terrore, quello cui assistiamo è il polarizzarsi di due fazioni di ... zombie: da una parte, gli zombie del 1914, nostalgici della mummia di Lenin, che invocano il fantasma di un'unione "anti-imperialista" che comprenda gli obiettori alla guerra nelle metropoli insieme ai "sovranisti" e alle "popolazioni" del Terzo Mondo che devono difendere l'indipendenza della loro borghesia; dall'altra parte, gli zombie del 1941, nostalgici di una coalizione "anti-Hitler" sotto l'egida del "buon" potere contro il "fascismo islamico" e per la difesa di Israele e della "civiltà".
Gli zombie del 1914 accettano nazionalismo e antisemitismo, gli zombie del 1941 lasciano da parte qualsiasi critica della "guerra per l'ordine del mondo" e legittimano il terrore democratico e le bombe.
Un'opposizione radicale alla guerra deve affrontare quella che è la reale situazione mondiale sviluppando una critica categoriale della modernità capitalista, che sappia andare oltre le false alternative che vengono offerte e che non rappresentano altro che le forme diverse della crisi e della barbarie.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
domenica 13 luglio 2014
La crisi e gli zombie
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