« Già nel 1863, Balzac aveva scritto, nella "Modeste Mignon": "Povere donne di Francia! Certo preferireste restare anonime, per ordire la trama del vostro piccolo romanzo d'amore. Ma come potreste riuscirvi in una civiltà che sulle pubbliche piazze fa registrare arrivo e partenza delle carrozze, che conta le lettere e le timbra alla spedizione e di nuovo alla consegna, che impone i numeri alle case e presto nei suoi libri catastali avrà messo ... tutto il paese, fino al più piccolo lotto."
A partire dalla Rivoluzione francese, un'estesa rete di controlli aveva stretto sempre più saldamente la vita borghese nelle proprie maglie. La numerazione delle case è un utile punto di riferimento per comprendere l'avanzare della normazione nella metropoli. L'amministrazione di Napoleone l'aveva resa obbligatoria a Parigi dal 1805. Nei quartieri proletari, a dire il vero, questa semplice misura poliziesca aveva incontrato delle resistenze: ancora nel 1864, del quartiere degli ebanisti, Saint-Antoine, si diceva: "Se si chiede ad un abitante di questo sobborgo il suo indirizzo, lui darà sempre il nome della sua casa, e non il freddo numero ufficiale". Simili resistenze alla lunga nulla poterono, naturalmente, di fronte all'intenzione di compensare, con un complesso tessuto di registrazioni, l'assenza di tracce che la scomparsa degli individui nelle masse delle metropoli porta con sé. (...) Una serie di misure tecniche doveva venire in aiuto al processo di controllo amministrativo. Agli albori del procedimento di identificazione, il cui standard attuale è dato dal metodo Bertillon, vi è la determinazione dell'identità personale mediante la firma. L'invenzione della fotografia rappresenta una cesura nella storia di questo procedimento. Per la criminalistica essa ha avuto un'importanza non inferiore a quella della stampa per la letteratura. La fotografia consente per la prima volta di fissare in modo duraturo ed inequivocabile le tracce di un uomo. Il racconto d'investigazione nasce quando viene consolidata la più decisiva di tutte le vittorie sull'incognito dell'uomo. Da allora, non hanno avuto fine i tentativi di trarlo in arresto nelle parole e nei fatti. (...) Un uomo diventa tanto più sospetto quanto più è difficile rintracciarlo. »
- Walter Benjamin -
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