domenica 14 luglio 2013

La luce dell'informazione

JacquesFabien

Considerazioni davanti ad un istituto per ciechi, e davanti ad un manicomio, sulla luce elettrica e sulle informazioni.

« Vengo ai fatti. La luce zampillante dell'elettricità è servita, dapprima, a rischiarare le gallerie sotterranee delle miniere; poi, il giorno dopo, i luoghi pubblici, le strade; il giorno dopo ancora, le fabbriche, i laboratori, i magazzini, gli spettacoli, le caserme; il giorno successivo, l'interno delle case, le famiglie. Gli occhi, alla presenza di questo nemico radioso, si sono adeguati bene; ma, gradualmente, è sopravvenuto l'abbaglio, effimero dapprima, poi periodico, e poi, definitivamente, ostinato. Ecco quale è stato il primo risultato.
- Capisco, ma la follia dei grandi sognatori?
- I pezzi grossi della finanza, dell'industria, del commercio, hanno trovato buono ... far compiere ai loro pensieri il giro del mondo, rimanendo a riposare. Per questo, ciascuno di loro ha inchiodato, nel suo studio, in un angolo del suo ufficio, quei fili che collegano la sua scatola elettrica con le nostre colonie d'Africa, d'Asia, d'America. Comodamente seduto davanti al suo tavolo, fa parlare le sue dita con i lontani destinatari dei suoi messaggi disseminati su tutta la superficie del globo.
Uno gli racconta, alle dieci del mattino, del naufragio di un panfilo milionario ...; un altro, alle dieci e cinque, del fulmine che si scarica sul più solido edificio delle due Americhe; un terzo, alle dieci e dieci, l'ingresso trionfante nel porto di Marsiglia di un bastimento pieno di tutto quel che si raccoglie nei dintorni di San Francisco. Tutto, colpo su colpo.
Queste povere teste, per quanto robuste, cadrebbero, come cadrebbero le spalle di Alcide delle halle, si si mettesse in testa di caricarsi dieci sacchi di frumento, anziché uno. Ecco il secondo risultato. »

- Jacques Fabien - Paris en songe - Parigi, 1836 -
(scaricabile qui per intero)

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