« Prendendosi gioco degli uomini d'affari e dei grandi industriali, carpì loro il segreto del successo. Al suo sguardo acuto non sfuggì che ogni ricchezza si fonda in ultima analisi sull'arte di far lavorare gli altri per noi; così egli, genio precursore, trapiantò il principio della divisione del lavoro dai laboratori dei sarti di moda, degli ebanisti, dei fabbricanti di molle d'acciaio negli atelier d'arte drammatica, dove gli attori, prima di questa riforma, con una testa e una penna non guadagnavano più del magro salario di un operaio singolo. Tutta una generazione di geni teatrali gli deve addestramento, formazione, buoni guadagni, non di rado perfino ricchezza e notorietà. Scribe sceglieva l'argomento, ordinava la trama nelle sue linee generali, fissava gli effetti e le uscite brillanti, mentre i suoi allievi si occupavano del dialogo o dei versi. Se facevano dei progressi, il giusto compenso era la citazione del loro nome (accanto a quello della ditta) nei titoli; finché i migliori si emancipavano e cominciavano a produrre lavori teatrali in proprio, circondandosi magari a loro volta di nuovi aiutanti. Così, non senza la protezione delle leggi della stampa francese, Scribe divenne multimilionario. »
- da: Friedrich Alexander Theodor Kreyßig - Studien zur französischen Cultur und Literaturgeschichte - Berlin, 1865 -
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