Si facevano chiamare Diggers ed erano una combriccola composta da cavalieri psichedelici, ladri visionari ed utopisti pratici, autoproclamatisi difensori del Santo Crocicchio di San Francisco dall’assalto delle forze congiunte di polizia, pubblicitari, mafiosi e turisti. Imitando spavaldamente Robin Hood, trasformarono dal '68 al '69 Haight Ashbury in una succursale della foresta di Notthingham, proclamando senza appello la fine del denaro e il diritto di ognuno di accedere ad una vita libera. Agendo da kamikaze in incognito, misero in piedi una struttura di distribuzione gratuita di cibo, vestiti e droghe varie. Pionieri dello scambio cosmico organizzarono una struttura di appartamenti per gente scappata di casa e per chi non aveva posto per dormire, un sistema di trasporto per persone e cose, un servizio medico, una sartoria. Impiantarono delle fattorie fuori città per coltivare prodotti agricoli destinati alle loro mense e per fare rilassare la gente stressata dai ritmi urbani. Tutto totalmente gratis! Meglio non farsi troppe domande sulla provenienza dei capitali per fare funzionare l’impresa: si sa solo che li prendevano dove c’erano. Ispirati dall’esempio dei Provos olandesi organizzarono una serie di Happenings provocatori (come il bruciare mazzette di dollari davanti alle banche) e l’epocale Human-be-in al Golden Gate Park. Per vanificare le indagini sul loro conto, producevano una letteratura delirante mutuata dai surrealisti, si firmavano “cavallo del mirtillo fresco, bocca pelosa piena di torsoli di mela”, i loro punti di riferimento spaziavano dalle comunità utopiche a Breton e Artaud, dall’LSD al Vangelo, passando per Nostradamus. La loro avventura finì, schiacciata dall’impossibilità di gestire l’arrivo a San Francisco di centinaia di migliaia di persone, nonché dal confronto con le autorità e la mafia che andava facendosi sempre più duro. Anche se teoricamente rigettavano il ruolo di leader, in pratica tra loro emersero alcune figure carismatiche, come Emmett Grogan (autore scomparso di Ringo Levio cui Dylan ha dedicato il suo album Street Legal), Peter Coyote (oggi attore a Hollywood) e Peter Berg (scomparso editore di Planet Drum). Le loro gesta ispireranno più avanti le azioni di Jerry Rubin e di Abbie Hofmann (gli Yippies), con una differenza significativa: i Diggers vivevano praticamente in clandestinità evitando qualsiasi contatto con i media, mentre questi ultimi si agiteranno come pazzi per finire sotto i riflettori. Il nome Diggers (scavatori) deriva da un movimento inglese del XVII secolo, fondato da Gerard Winstanley, erede del millenarismo eretico medievale che propugnava l’abolizione di ogni tipo di autorità e della proprietà privata, il mutuo appoggio, l’occupazione delle terre incolte; un movimento che ebbe vita breve (1648-49) ma che esercitò una profonda influenza sul pensiero anarchico.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
martedì 23 luglio 2013
ben scavato!
Si facevano chiamare Diggers ed erano una combriccola composta da cavalieri psichedelici, ladri visionari ed utopisti pratici, autoproclamatisi difensori del Santo Crocicchio di San Francisco dall’assalto delle forze congiunte di polizia, pubblicitari, mafiosi e turisti. Imitando spavaldamente Robin Hood, trasformarono dal '68 al '69 Haight Ashbury in una succursale della foresta di Notthingham, proclamando senza appello la fine del denaro e il diritto di ognuno di accedere ad una vita libera. Agendo da kamikaze in incognito, misero in piedi una struttura di distribuzione gratuita di cibo, vestiti e droghe varie. Pionieri dello scambio cosmico organizzarono una struttura di appartamenti per gente scappata di casa e per chi non aveva posto per dormire, un sistema di trasporto per persone e cose, un servizio medico, una sartoria. Impiantarono delle fattorie fuori città per coltivare prodotti agricoli destinati alle loro mense e per fare rilassare la gente stressata dai ritmi urbani. Tutto totalmente gratis! Meglio non farsi troppe domande sulla provenienza dei capitali per fare funzionare l’impresa: si sa solo che li prendevano dove c’erano. Ispirati dall’esempio dei Provos olandesi organizzarono una serie di Happenings provocatori (come il bruciare mazzette di dollari davanti alle banche) e l’epocale Human-be-in al Golden Gate Park. Per vanificare le indagini sul loro conto, producevano una letteratura delirante mutuata dai surrealisti, si firmavano “cavallo del mirtillo fresco, bocca pelosa piena di torsoli di mela”, i loro punti di riferimento spaziavano dalle comunità utopiche a Breton e Artaud, dall’LSD al Vangelo, passando per Nostradamus. La loro avventura finì, schiacciata dall’impossibilità di gestire l’arrivo a San Francisco di centinaia di migliaia di persone, nonché dal confronto con le autorità e la mafia che andava facendosi sempre più duro. Anche se teoricamente rigettavano il ruolo di leader, in pratica tra loro emersero alcune figure carismatiche, come Emmett Grogan (autore scomparso di Ringo Levio cui Dylan ha dedicato il suo album Street Legal), Peter Coyote (oggi attore a Hollywood) e Peter Berg (scomparso editore di Planet Drum). Le loro gesta ispireranno più avanti le azioni di Jerry Rubin e di Abbie Hofmann (gli Yippies), con una differenza significativa: i Diggers vivevano praticamente in clandestinità evitando qualsiasi contatto con i media, mentre questi ultimi si agiteranno come pazzi per finire sotto i riflettori. Il nome Diggers (scavatori) deriva da un movimento inglese del XVII secolo, fondato da Gerard Winstanley, erede del millenarismo eretico medievale che propugnava l’abolizione di ogni tipo di autorità e della proprietà privata, il mutuo appoggio, l’occupazione delle terre incolte; un movimento che ebbe vita breve (1648-49) ma che esercitò una profonda influenza sul pensiero anarchico.
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