domenica 30 dicembre 2012

la Cina è vicina

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Dentro l'imballaggio di una lapide in polistirolo, Julie Keith ha trovato una lettera. Julie Keith è una mamma americana, in Oregon, che si era recata, prima di Halloween, al supermercato vicino, per comprare qualcosa che potesse decorare il suo giardino per la festività incombente. Voleva fare solo qualcosa di divertente per i suoi figli, e si è ritrovata di fronte questa richiesta di aiuto da parte di un operaio forzato cinese.
Si può leggere, in inglese, e con qualche parola in cinese: "Signore, se lei ha acquistato questo prodotto, potrebbe essere così gentile da inviare questa lettera all'Organizzazione mondiale per i diritti umani (...) Ci saranno migliaia di persone, perseguitate dal partito comunista cinese, che vi ringrazieranno per questo, e non vi dimenticheranno mai." Poi si fa menzione di giornate lavorative lunghe 15 ore, senza pausa domenicale né vacanze, ma si fa cenno anche a torture, e si parla di salari irrisori. Questi lavoratori, di cui l'autore della lettera fa parte, scontano una pena da uno a tre anni, cui sono stati condannati senza alcun processo.
L'operaio precisa che le finte pietre tombali in polistirolo vengono fabbricate nel campo di lavoro di Shenyang, a nord di Pechino.


fonte: http://bigbrowser.blog.lemonde.fr

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