Nel 2002, dopo aver letto un articolo scritto da John Densmore - ex-batterista dei Doors - a proposito dei musicisti che permettono che il loro lavoro venga usato per degli spot commerciali, Tom Waits (che aveva vinto, dieci anni prima, una causa per dieci milioni di dollari, contro la "Frito Lay" che aveva usato una sua canzone per vendere "Doritos") scrive a "The Nation" la seguente lettera, in cui ribadisce la sua opinione in materia.
Woodland Hills, California
Grazie per per l'eloquente "tirata" di John Densmore dei Doors, sul tema degli artisti che permettono che le loro canzoni vengano usate per degli spot commerciali ("Riders on the Storm", dell'8 Luglio). Avevo già parlato, per quanto possibile, di questo argomento ancor prima del caso della "Frite Lay", laddove avevano usato una cover della mia canzone "Step Right Up", così convincente che sembrava cantata da me. Alla fine, dopo molti processi e tribolazioni, abbiamo vinto e la corte ha sancito che la mia voce è di mia proprietà.
Le canzoni portano in sé informazioni emozionali ed alcune canzoni ci riportano indietro ad un tempo struggente, ad un luogo, ad un evento della nostra vita. Non c'è da meravigliarsi se una corporazione cerca di scroccare un passaggio sul fascino che certe canzoni emanano, per spingerti a comprare una bibita, un paio di mutande o un'automobile, mentre sei in trance. Artisti che fanno soldi per pubblicità velenosa che pervertono le loro canzoni. Questo le riduce a livello di sigle pubblicitarie, "jingle", una parola che descrive il suono degli spiccioli nelle tue tasche, questo è quello che diventano le tue canzoni. Ricordati che quando vendi una canzone per uno spot commerciale, stai vendendo anche il tuo pubblico.
Quand'ero un ragazzino, ho visto un artista che ammiravo fare uno spot pubblicitario, e ho pensato, "Peccato, deve avere davvero bisogno di soldi". Ma ora la cosa è diventata pervasiva. E' un virus. Gli artisti si mettono in fila per fare pubblicità. Il denaro e la visibilità sono troppo allettanti per molti artisti, perché possano rifiutare. Le aziende sperano di riuscire a sequestrare le memorie della cultura per i loro prodotti. Vogliono per sé il pubblico di un artista, la sua credibilità, la sua buona volontà e tutta l'energia che le canzono racchiudono, per come le hanno raccolte nel corso degli anni. Loro succhiano via la vita ed il significato dalle canzoni e le impregnano delle promesse di una vita resa migliore dal loro prodotto.
Alla fine, gli artisti andranno sul palco, ricoperti da centinaia di marchi commerciali, come gli autisti delle auto da corsa. John, rimani pulito. La tua credibilità, la tua integrità ed il tuo onore sono cose che nessuna azienda sarà mai in grado di comprare.
TOM WAITS
fonte: http://www.lettersofnote.com
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