mercoledì 5 dicembre 2012

Mimosa

mimosa

"Mimosa", era il nome con cui era conosciuta Georgete Léontine Roberte Kokoczynski. Era nata il 16 agosto del 1907 a Versailles, in una famiglia della media borghesia. All'età di 16 anni, incapace di continuare a vivere con i genitori, se ne andò a Parigi, dove iniziò a frequentare i cabaret di Montmatre, e fu subito attratta dallo spettacolo e dalla poesia. Nel 1925, fondò il gruppo "Educazione Sociale", insieme all'anarchico Fernand Fortin, e cominciò a prendere parte a manifestazioni e festival. Fu nel 1928, a Parigi, che cominciò ad usare il nome d'arte di Mimosa, quando iniziò a far parte di un gruppo teatrale che aggiungeva colore ai meeting anarchici, per mezzo di canzoni e recite. Nello stesso periodo prese il diploma di infermiera, e nel 1931 sposò il giornalista socialista Miecsejlaw Kokoczinski, di cui prese il cognome.
Fu il 28 agosto 1936, partecipando ad una manifestazione di sostegno alla rivoluzione spagnola, che prese la decisione di raggiungere la Spagna. Il 18 settembre dello stesso anno andò ad arruolarsi nel Gruppo Internazionale della Colonna Durruti. Inviata sul fronte aragonese, insieme alle anarchiche tedesche Augusta Marx e Madeleine Gierth, si occupava dell'infermeria e della cucina. Mimosa morirà il 17 ottobre del 1936 nella battaglia di Perdiguera, vicino Saragozza. I dettagli della sua morte non sono noti, ma, a quanto pare, sarebbe stata catturata dalle truppe franchiste, che poi l'avrebbero fucilata insieme ai suoi compagni maschi. Il corpo, stando a qualche testimone, verrà poi bruciato in un fienile. Racconta invece Antoine Gimenez che fu catturata insieme ad Augusta Marx, e le due donne, nude e sventrate, ma ancora vive, vennero gettate sulla linea del fronte, dove un compagno mise fine alla loro sofferenza.
Kyralina (alias Lola Iturbe), in un articolo sulla battaglia di Perdiguera, dove il gruppo internazionale della colonna Durruti subì pesanti perdite, scrive: "Tra i combattenti internazionali c'era Georgette. Dapprima, l'attacco fu un successo, i nostri miliziani riuscirono a raggiungere di sorpresa le case periferiche della cittadina; ma poco dopo rimasero completamente accerchiati. Durruti diede loro l'ordine di ritirarsi, ma la cosa poté essere attuata solo in parte, dal momento che erano schierate forze ribelli di cavalleria, molto consistenti. Cinquanta combattenti che non sarebbero mai più tornati indietro vennero abbandonati sulle strade di Perdiguera. Un gruppo, di francesi, di italiani e di qualche tedesco, si asserragliarono dentro una casa e resistettero. Finché durarono le granate e le munizioni, continuarono a tenere a bada l'attacco dei fascisti. Una volta finite, accerchiati, venne loro fatta l'offerta di arrendersi, diversamente l'edificio sarebbe stato dato alle fiamme. Nessuno acconsentì ad arrendersi. Ciascuno di quegli eroi venne bruciato a morte, e Georgette fra di loro. Aveva 27 anni."
Iturbe scrisse ancora, nel 1937, sulle modalità della morte di Mimosa.
"Ci sono molte versioni a proposito di quello che accadde. Secondo alcuni prigionieri (...) venne fucilata dai fascisti insieme ad altri tre compagni. Stando alla versione della Commissione di Guerra, venne fucilata ed il suo corpo venne bruciato in un fienile che gli uomini di Franco avevano dato alle fiamme. Non sapremo mai i dettagli precisi della sua morte, dal momento che i testimoni più vicini erano lontano dal luogo della tragedia. Una cosa è certa: venne uccisa dai fascisti in modo atroce. E questa è stata la fine di Mimosa (...)"
Mimosa teneva un diario durante il suo tempo passato in Spagna. Venne scoperto dopo la sua morte. Fortin lo copiò. L'originale si trova conservato presso l'Istituto di Storia Sociale, ad Amsterdam.

fonte: http://www.katesharpleylibrary.net/

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