lunedì 8 maggio 2017

Il vuoto del lavoro

Come Postone svuota in solo due parole l'economia marxista
- di Jehu -

Recentemente, Zero Books ha messo online una recente intervista a Moishe Postone che contiene molte cose che si possono rivelare utili se si vuole cogliere il senso degli argomenti che Postone svolge nei suoi scritti.
Verso il 26.minuto dell'intervista, Postone spiega specificamente come è avvenuta la sua rottura con la lettura convenzionale di Marx. Quello che viene considerato come uno dei più importanti teorici della nostra generazione, intende spiegare nell'intervista il modo in cui la sua lettura del Capitale di Marx contraddice la lettura convenzionale, accettata dai marxisti, del testo di Marx.
Secondo Postone, una lettura accurata di Marx non serve propriamente a quel che può essere definito al servizio della classe operaia. «Piuttosto,» afferma Postone, «Marx scommette sulla tendenza che porta a svuotare il lavoro del suo contenuto, la tendenza che dimimuisce il lavoro proletario ed eppure rimane aggrappata a questo lavoro.»
Sfortunatamente, a questo punto l'intervistatore si allontana e comincia a vagare seguendo una tangente che riguarda la sua precedente discussione con Zizex, e per lo più ignora completamente il commento di Postone.

Voglio dire che, per sua stessa ammissione, questa dichiarazione di Postone rappresenta ciò che lo separa dalla lunga tradizione del marxismo, a partire dalla morte di Marx. Ma cosa significa? Forse che Postone sta semplicemente descrivendo qualcosa che per lui equivale ad una nota a piè di pagina nelle ultime opere di Marx? Oppure Postone ci sta dicendo: «Guardate bene, qui c'è qualcosa. Il nostro lavoro è stato svuotato del suo contenuto. E non ce ne accorgiamo.» E se è questo ciò che sta dicendo Postone, cosa significa allora? Il lavoro è lavoro, giusto? Come può essere svuotato del lavoro, il lavoro? Cos'è mai questo contenuto di cui parla Postone quando si riferisce a ciò di cui il lavoro viene svuotato?
Capiamoci, Postone non fa quest'affermazione di passaggio, ma cerca di attrarre la nostra attenzione sul latto che è a partire da questo che differisce tutta la lettura convenzionale che viene fatta di Marx. Ed è quella su cui più o meno sono tutti d'accordo: Harvey, Kliman, Heinrich, Shaikh, ecc.. Postone ci sta dicendo che tutti i libri che abbiamo letto si basano su un'introduzione al Capitale che è priva di questo punto cruciale.

Come fa Postone a sapere che questo un punto critico di cui manchiamo? L'ha tirato fuori dal cappello? Quel che dice ha un senso oppure no? Chiunque, compreso Postone, può sparare una cazzata, e tutti quanti noi possiamo accettarla o ignorarla come se quell'asserzione non fosse mai stata fatta?
Uno potrebbe rispondere: «O certo, Postone pensa il lavoro svuotato del suo contenuto, ma chi sa cosa diamine significa questo. Alle mie orecchie, suona un po' come quella merda situazionista filosofica metafisica hegeliana. Si sa, questi professori vanno sempre in cerca di roba che non ha alcuna relazione con quel che sta accadendo nel mondo reale.»
Che può mai significare, dire che il tuo lavoro viene svuotato del suo contenuto?
A cosa mai dovrebbe assomigliare il lavoro vuoto? Puoi identificare il lavoro vuoto? Lo puoi misurare il lavoro vuoto? Qual è il metro con cui viene misurato?
In realtà, quindi,  questa sarebbe soltanto un'idea scollegata che Postone ha trovato in Marx di cui i marxisti dovrebbero occuparsi, così come fanno con molto altro di Marx, in quanto ha un valore "critico", ma non ha alcun valore analitico.

Per capire dove voglio arrivare con tutte queste questioni, consideriamo la parte più grande di un dato economico: il Prodotto Interno Lordo (PIL) di un paese. Quando osserviamo una statistica come il PIL degli Stati Uniti, possiamo attualmente distinguere il lavoro proletario vuoto e distinguerlo dal lavoro socialmente necessario? Seguo abbastanza i testi e i discorsi di Postone - non religiosamente, ma occasionalmente - per sapere che nessuno si è posto tale domanda.
Questo è importante perché, ultimamente, è diventato piuttosto abituale dire che l'opera di Marx ha un valore "critico", ma non ha valore analitico. Un'idea, questa, che oggi sembra essere dominante anche fra i marxisti. Che sarebbe come dire che la teoria di Marx può spiegarci perché ci sentiamo alienati nella società, ma non ci offre alcun contesto teorico rilevane per capire, ad esempio, gli odierni rapporti sulla disoccupazione, la lenta crescita del PIL nel corso del primo trimestre, o la razionalità che si nasconde nelle ultime dichiarazioni politiche della Fed.
È possibile che nessuno sembri pensare che la teoria di Marx sia una guida affidabile per comprendere i dati economici proprio perché, come sostiene Postone, questi dati contengono un enorme quantità di "lavoro vuoto".
È possibile che i dati siano come un file che contiene un'enorme quantità di zeri e pochissime informazioni reali. Se si osserva un dato economico e si assume che tutto di esso sia valido, si viene portati a conclusioni sbagliate se, nella realtà, quasi tutto è costituito da rumore senza senso.

fagioli

Lasciatemi fare un'analogia non economica a proposito di quello che intendo affermare, facendo uso di un barattolo di fagioli colorati.
C'è un concorso dove si può cercare di indovinare il numero di fagioli contenuti in un barattolo. Il problema appare semplice: si prende il volume del barattolo, lo si divide per il volume medio di un fagiolo e si arriva ad una cifra.
È questo ciò che per lo più fanno gli economisti, ma l'argomentazione di Postone suggerisce che un simile approccio può essere difettoso. Perché?
A volte gli organizzatori del concorso introducono nel concorso stesso una "palla curva". Ad esempio, possono mettere una pallina da golf in mezzo ai fagioli per ridurre il volume disponibile per i fagioli stessi. Se avviene questo, il mumero dei fagioli nel barattolo non è più funzione diretta del volume del barattolo. Serve una nuova formula che tenga in considerazione la perdita di volume dovuto alla pallina da golf.
Non ne sono sicuro, ma penso sia questo il problema che pone Postone con la sua tesi del lavoro vuoto. I dati grezzi come quelli del PIL nominale possono star dicendo che l'attività economica ha un valore, ma la presenza di lavoro vuoto significa che è in atto molto meno attività economica. Quanto? Se l'ammontare di lavoro vuoto nell'economia è molto piccolo, non conta molto in un'economia molto grande. Ma se l'ammontare di lavoro vuoto è molto grande, anche in un'economia molto grande può di fatto affliggere l'attività economica in maniera trascurabile. Nell'economia, la maggior parte dell'attività economica può essere solo fittizia.
Ora, se sostituiamo il termine "lavoro" con quello di attività ecomomica, le implicazioni degli argomenti di Postone cominciano ad essere piuttosto sorprendenti: la più parte del nostro attuale lavoro può essere vuota di ogni valore economico, vale a dire può essere superfluo. Quanta parte del nostro lavoro non è necessaria, probabilmente è importante al fine di dimostrare come, secondo gli argomenti di Postone, questa massa di lavoro inutile sia la precondizione materiale per il comunismo.

Se parliamo solo del 5%, è una cosa. Ma supponiamo che sia il 50% o il 90%. In altre parole, supponiamo che quasi tutto il lavoro che svolgiamo non sia necessario, che sia inutile. Il motivo per cui non possiamo rispondere a questa domanda, in gran parte è dovuto al fatto che non abbiamo gli strumenti  per rispondere. Il problema più grande, ad ogni modo, non consiste nel fatto che manchiamo degli strumenti richiesti per poter misurare il lavoro vuoto, ma consiste innanzitutto nel fatto che nessuno ha mai neppure sollevato la questione. Non si può rispondere ad una domanda che non è mai stata posta!
Se è corretto quello che afferma Postone, il primo passo per analizzare i dati economici è quello di distinguere il rumore senza significato dai dati reali. Tuttavia, Postone non ha fatto il passo successivo, e non ci ha dato gli strumenti per una tale discriminazione. Per parafrasare gli argomenti di Postone, quello che lui ci ha detto è: «La maggior parte dei dati economici che ritieni reali sono solamente lavoro vuoto. La lunga tradizione del marxismo convenzionale, questo non lo capisce.»
Ma qual è il "vuoto" nel lavoro vuoto? Cosa manca in quello che normalmente associamo con il lavoro?
Ovviamente non lo sappiamo, e nessuno lo ha mai chiesto a Postone. Fino a quando Postone non risponde a questa domanda, non esiste nessuna economia marxista. Ma si tratta di qualcosa interamente composta da una presunta contrapposizione alla teoria economica borghese.

- Jehu -

fonte: the real movement

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