sabato 26 marzo 2016

O il mondo o niente!

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La paura di perdere le comodità acquisite, lo status sociale ed uno stile di vita elitario, anima gli abitanti della City nella nuova serie tv francese Trepalium. Mentre tra i grattacieli si scavalca letteralmente un cadavere, rallegrandosene perché ora si può aspirare ad occuparne il posto di lavoro, nella Zona un professore insegna ai suoi alunni che il termine francese per dire «lavoro», travail, deriva dal latino tripaliare che significa «tormentare, torturare».
Eppure nel mondo in cui loro vivono è il lavoro che dà valore alle loro vite, se lavori, se sei un ‘attivo’, sei una persona degna e vivi in centro. Se sei un ‘inattivo’ allora sei un debole, un fallito e vivi nella Zona. Una divisione fisica sottolineata da un muro invalicabile, da una parte i grattacieli, dall’altra le baracche. Il sogno? Vivere al di là del muro oppure andare a sud, perché a sud c’è lavoro.
Nel futuro dipinto dalla serie tv francese la disoccupazione ha raggiunto l’80% e la presenza o l’assenza di un impiego identifica le persone e ne influenza le vite. Ma è giusto così? Il professore non è d’accordo. Noi non siamo il nostro lavoro o almeno non dovremmo esserlo. Anche perché chi un posto fisso ce l’ha vive solamente per il Dio Lavoro con il terrore di perderlo e di finire nella Zona e diventare così immondizia, spazzatura che non potendo annientare si nasconde sotto un tappeto e si chiude dietro un muro di cemento armato.

La serie tv racconta il momento in cui le tensioni fra i due territori si sono accentuate, fra i disoccupati cova la ribellione, gli atti di sabotaggio e di pressione si moltiplicano, l'equilibrio fra la città e la Zona diventa sempre più fragile. Il governo, per calmare la situazione, decide allora di mettere in atto una misura, gli "impieghi solidali": diecimila abitanti della Zona verranno selezionati per lavorare nella città.

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