giovedì 20 marzo 2014

Notturno

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Che cosa significa scrivere una storia della notte? "Evening's Empire" di Craig Koslofsky ce lo spiega, tracciando un'affascinante studio a partire dalla miriade di modi in cui i primi uomini moderni hanno compreso, sperimentato e trasformato il territorio della notte. Per farlo, vengono messi in gioco diari, lettere e documenti legali dell'epoca, insieme a quelle che sono state le rappresentazioni della notte nel primo approccio moderno da parte della religione, della letteratura, dell'arte. Ci viene, in tal modo, aperta una prospettiva completamente nuova sulla prima moderna Europa, che ci mostra come principi, cortigiani, borghesi e persone comuni hanno cominciato a "notturnalizzare" l'espressione politica insieme alla sfera pubblica e all'utilizzo del tempo quotidiano, dove "la paura della notte" si mescolava alle nuove opportunità che si offrivano al lavoro ed al tempo libero, mentre la notte moderna cominciava ad assumere la sua caratteristica forma. La notte, come spazio sociale, come spettacolo, come incontro, come ore strappate al sonno, come notturnalizzazione, ovvero una continua espansione del suo uso sociale e simbolico. La notte viene espropriata ai ladri e agli assassini, alle puttane di strada e alla goliardia, per mezzo dell'illuminazione delle strade dopo il tramonto; mascherate e fuochi d'artificio, la notte diventa il tempo della politica, della congiura e del divertimento. Si afferma una nuova volontà di distribuire e modificare il buio e la notte e, di conseguenza, il sonno, il cui tradizionale modello "bifasico", che prevedeva due blocchi di sonno, comincia ad essere abbandonato e a cedere il passo ad un unico periodo compresso. Finisce un'epoca in cui era la chiesa, l'autorità religiosa, a dettare i tempi della vita sociale, e la notte comincia a non essere più vista come diabolica, come pericolo. Ma ovviamente, la storia della notte è anche la storia della resistenza caparbia - che si avvera nella pratica onnipresente di spaccare i lampioni - a questa modernizzazione, sostenuta soprattutto dai suoi abitanti tradizionali: i padroni delle case pubbliche, i servi, gli studenti, le prostitute, i criminali, tutti schierati a cercare di marcare la linea di confine fra rispettabile e proibito.
Insomma, la storia della colonizzazione della notte e del sonno, cominciata in Europa nel secoli XVII e XVIII e portata a termine dalla rivoluzione industriale.
Un libro prezioso che andrebbe tradotto ...

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