Un giovane studente olandese che conduce una vita oltremodo precaria, confuso e innamorato di una ragazza spagnola, decide di piantare tutto e di andarsene in Spagna, in piena guerra civile. Per compiere il viaggio, si arruola nel brigate internazionali e, arrivato in Spagna, rimane ferito in combattimento. Viene destinato, come volontario, a dei lavori di restauro per salvare i tesori artistici che si trovano nella basilica di San Francesco il Grande, a Madrid. Qui, sconvolto dalle atrocità della guerra, finisce per immergersi in un'esperienza paranormale che gli permetterà di ritrovare un antico tesoro perduto dai tempi dell'impero austriaco. Nel mentre, la guerra cambierà per sempre la sua vita.
Era il 1939, quando Johan Brouwer pubblicò "De schatten van Medina-Sidonia" (I tesori di Medina-Sidonia) dove racconta in qualche modo la sua esperienza della guerra civile spagnola: una miscela di reportage di guerra, romanzo storico a tesi e narrazione gotica. Ispanista olandese, Johan Brouwer (1898-1943), era noto soprattutto per i suoi studi sulla "psicologia della mistica" e sulla spiritualità spagnola nei secoli XVI e XVII, e per le sue traduzioni dell'opera di Ortega y Gasset. Cominciò i suoi studi, avendo come scopo quello di fare il missionario nelle Indie Orientali. Nel bel mezzo della sua "crisi spirituale", mentre conduceva una vita precaria da studente, si trovò coinvolto in una storia torbida, che si concluse con un omicidio, che avrebbe segnato per sempre la sua vita. Rinchiuso in carcere dal 1922 al 1928, grazie ad un religioso si avvicinerà alla letteratura classica spagnola. Una volta libero, riuscì a laurearsi in letteratura spagnola nel 1930 com una tesi sulla psicologia della mistica spagnola. Stabilitosi a L'Aia, da lì compirà diversi viaggi in Spagna ed in Portogallo, abbracciando il cattolicesimo nel 1934. Traduttore e amico di Ortega y Gasset, se ne distanzia proprio per il compromesso di questi con la Repubblica che aveva contribuito a creare. Allo scoppio della guerra civile, si reca nella zona del bando franchista, per affinità col suo cattolicesimo. Ma, dopo un breve soggiorno a Burgos, rinnega il bando nazionale e decide di passare col governo della Repubblica. Partecipa, nel 1937, come delegato olandese, al 2° Congresso degli scrittori antifascisti, a Valencia, nel 1937.Ma non gli va troppo bene: così come aveva corso il rischio di essere fucilato dai franchisti, a Valencia viene arrestato con l'accusa di spionaggio. Verrà rilasciato grazie all'intervento dell'ambasciatore spagnolo a L'Aia.
Dopo essere sfuggito per due volte alla fucilazione in Spagna, Brouwer morirà fucilato dai tedeschi, nel 1943, ad Amsterdam, per aver partecipato all'assalto e alla distruzione del Registro Civile di Amsterdam, nel corso di quella che venne chiamata "la Rivolta degli Artisti", avvenuta per cercare di impedire che i nazisti riuscissero ad identificare gli ebrei olandesi.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
mercoledì 5 marzo 2014
All'ombra della morte
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