«Quello che chiamiamo “maoismo” prende nome, è vero, da un personaggio morto dieci anni fa e ora mummificato in uno squallido mausoleo del suo paese; ma dietro a quel nome c’è uno sconvolgimento ed un conflitto che ha impegnato per decenni un essere umano ogni quattro e che ha mutato la sorte di più generazioni e si è posto come esempio alla parte più oppressa e più umiliata del mondo. Certo, nessuno è costretto a riconoscerne la grandezza; ma l’errore di Tolstoj non è quello di avere la scorta dell’umile mugik russo e di contrapporlo alla rinomanza di Napoleone, ma di avere avuto bisogno, per questo, di rappresentarci Napoleone quale non fu davvero, ossia un vanitoso imbecille».
- Franco Fortini, da "Risposta a un ragazzo di oggi. Su Mao" – 1986 -
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