“I’m goin’ where the southern cross the dog” . Sto andando dove il sud attraversa il cane. Ma non era il sud, e non era il cane; si trattava di due linee ferroviarie che si incrociavano, un crocevia fra la linea ferroviaria della Southern (tuttora in attività) e la vecchia Yazoo Delta, soprannominata Yellow Dog in forza delle sue iniziali, Y.D.. Ed era lì, verso quel crocevia, verso Moorhead, verso Dockery, che era diretto l'uomo, seduto in attesa, nella notte, alla stazione di Tutwiler, che continuava a cantare quel verso, ripetendolo, mentre si accompagnava con la chitarra sul cui manico faceva scorrere una lama di coltello. Ma tutto questo W.C. Handy non lo poteva sapere, mentre aspettava il suo treno che lo avrebbe portato da qualche parte, forse a Cleveland, a dirigere un'orchestra specializzata nell'eseguire marce ed inni. Si sorprende ad ascoltare quella strana musica, con quelle strane parole ricamate sopra, sempre più stupito e catturato, e annota qualche parola sul suo diario a proposito di un negro magro che aveva cominciato a suonare la chitarra mentre lui dormiva. Non sa chi sia, quel negro - se sia reale o se sia un fantasma - né, tantomeno, sa che lo strano incontro lo porterà, immeritatamente o meno, a diventare il "padre del blues".
Un'altra storia, la solita storia, fatta di stazioni di notte, di crocevia, di anime vendute al diavolo. Chi sarà mai stato quell'uomo che ha inventato il blues? Un uomo? Un fantasma? Il diavolo stesso? Oppure, come molti dicono, Henry Sloan. Lo stesso che anni dopo insegnerà a suonare la chitarra a Charley Patton. No, forse era Ben Maree, che si dice abbia ispirato il famoso "Pony Blues".
La stazione di Tutwiler doveva essere parecchio affollata in quella notte del 1903, la notte che inventarono il blues.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
mercoledì 23 ottobre 2013
blues
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