martedì 3 ottobre 2006

risposte, senza domande!



Una volta c'erano le canzoni che davano luogo alle "risposte". Di solito, le "risposte" avevano a che fare con il "sociale", come le prime che mi vengono in mente. La famosa "risposta al ragazzo della via gluck", in cui Giorgio Gaber ribatteva a Celentano parlando di un ragazzo che non si poteva sposare in quanto gli avevano buttato giù la casa, tremila al mese fitto bloccato, per una legge sul "piano verde". Un'altra, meno famosa, era - sempre a Celentano (allora non era un paladino della "sinistra" - la risposta a "chi non lavora non fa l'amore", da parte di Franco Trincale. Ma credo ci siano altri esempi, che ora non mi vengono in mente.
Questa, nel mio piccolo, vuole essere un'altro tipo di risposta. Una risposta "al femminile", da me che donna non sono, che scrissi qualche tempo fa, dentro una mailing list, a partire dal commento alla canzone, venuto da una donna. Enrica.
Scrisse, in proposito:

>Credo che ci siano due canzoni di De Andre' particolarmente crudeli nei
>confronti della "lei" a cui sono dedicate. Una donna che dovesse
>sentirsele ricordare (in negativo) credo che resterebbe segnata a lungo.
>Non ho idea di come l'abbiano presa le due donne che hanno fatto da
>ispirazione, io al posto loro non riuscirei a pensare ad altro (.........)

Qualcosa, dentro di me, prese per buone le ragioni suespresse. E venne fuori, di getto, questa cosa, di cui confesso di essere abbastanza orgoglioso.

Solo il cielo sa perchè accidenti ho messo quel vecchio disco sul piatto! Avrei dovuto sperare che la puntina fosse abbastanza usurata da non permettermi di riascoltarlo. E invece no, il disco ha cominciato a girare, e dalle vecchie casse è riemersa quella sua voce inconfondibile a ricordarmi quanto l'ho amato. Lui e la sua voce. E per un breve lungo momento sono tornata a riamarlo.
Dopo trent'anni è stato un bel colpo, non c'è che dire!
Trent'anni! Mi è anche scappato da ridere a sentirlo rammentare di nuovo mia madre, dopo tutto questo tempo.
L'avevo quasi dimenticata mia madre!
Non che non avesse ragione, fabrizio, su quella storia del cantante e per di più sposato! Era una palla, mia madre, da questo punto di vista. Ma non è che lui abbia mai fatto più di tanto per cercare di capirla, nonostante la sua tanto sbandierata tolleranza. Il loro era una sorta di muro contro muro, ed io in mezzo! Sempre mia madre, sempre la sua presenza, anche quando non c'era, quando era distante. Ogni mio difetto, ogni mia debolezza, era sempre pronto ad imputarlo
all'ascendente nefasto di mia madre! Quante volte mi sono chiesta come sarebbe andata se fossi stata orfana.
Quante volte ho coltivato il pensiero di ucciderla, mia madre, per poterlo finalmente avere tutto per me.
Una gazza parlante, mi aveva regalato! Ve ne rendete conto? Senza nemmeno starmi a chiedere se avessi voglia o meno di accudirla! Un mazzo di rose? Mai, neanche a parlarne! Già, lui cantava. Era un'artista! Sempre a riempirmi la casa con quella gentaglia. Piedi sui tavoli, cicche per terra. Per non parlare dell'odore che emanavano!
Erano persone vere, mi ribatteva!
E io -"E che ora non si possono fare un bagno le persone vere? Senza,per questo, cessare di essere tali?"
Ma non mi sarebbe importato più di tanto, di averceli per casa, purchè lui fosse stato capace di parlare con me allo stesso modo in cui lo faceva con loro. E invece niente! Non gli riusciva al nostro caro "boccadirosa".
Era più tenero perfino con quella deficiente di mia sorella, di quanto riuscisse ad esserlo con me.
Mia sorella! Quella piccola oca cretina. Ho sempre avuto il sospetto che fosse stata lei a farla morire la gazza!
Nessun rimpianto, comunque! E' andata come doveva andare. Più o meno nello stesso modo che con quell'altra "sventurata" (sto scherzando), cui scrisse, sempre in una canzone (perchè il signor boccadirosa, a noi, le cose ce le mandava a dire dopo, con le canzoni!) "non sei riuscita a cambiarmi, non ti ho cambiata lo sai".
Comunque una cosa volevo farti sapere, ora che è troppo tardi per fartela sapere. I miei "aiuto" non sono mai stati salvati. E i tuoi?

2 commenti:

BlackBlog francosenia ha detto...

E qui la "domanda":

Giugno '73

(Fabrizio De Andre')

Tua madre ce l'ha molto con me
perché sono sposato e in più canto
però canto bene e non so se tua madre
sia altrettanto capace a vergognarsi di me
La gazza che ti ho regalato
è morta, tua sorella ne ha pianto,
quel giorno non avevano fiori, peccato,
quel giorno vendevano gazze parlanti.
E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
a dirmi "ciao come stai",
insomma non proprio a cantare
per quello ci sono già io come sai.
I miei amici sono tutti educati con te
però vestono in modo un po' strano
mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
"Sono loro stasera i migliori che abbiamo"
E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
nell'imbuto di un polsino slacciato.
I miei amici ti hanno dato la mano,
li accompagno, il loro viaggio porta un po' più lontano.
E tu aspetta un amore più fidato
il tuo accendino sai io l'ho già regalato
e lo stesso quei due peli d'elefante
mi fermavano il sangue
li ho dati a un passante.
Poi il resto viene sempre da sé
i tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati
io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati.

Maso ha detto...

Ci sono i folkabbestia che si sono risposti da soli.

O più seriamente anche Dylan che aveva "4th time around" in risposta a "Norwegian Wood" di John Lennon.

Comunque molto bella la tua risposta.