martedì 10 ottobre 2006

il lungo assordante silenzio



E' morto Wilson Tucker. Era nato nel 1915 ed è morto il sei ottobre, quattro giorni fa. Era una strana figura di scrittore, più fan che autore. Un po' come un calciatore di serie A che raggiunge la fama, e rimane legato ai suoi trascorsi di "ultras". Continuando a sentirsi sempre più tifoso, che calciatore! La scrittura non è mai riuscita a "diventare" una professione per lui che ha continuato per tutta la vita a fare il proiezionista e l'elettricista del cinema. Ha lasciato qualche traccia nella fantascienza. A lui si deve l'invenzione del termine "space-opera", e la sua abitudine di usare nomi di amici per i personaggi dei suoi libri è diventata così nota da essere chiamata "tuckerizzazione".
Di lui voglio ricordare un romanzo scritto nel 1952 e rivisto nel 1970. "Il lungo silenzio" (The long loud silence"). Una storia sul dopo-catastrofe, amara e disperata. Con una narrazione per niente consolatoria, dipinge uno scenario degli Stati Uniti, distrutti da una guerra nucleare e batteriologica, che vira quasi all'horror. Niente eroi buoni, così cari alla fantascienza classica americana, ma un protagonista cinico, violento e privo di emozioni la cui brutalità fa il pari con la brutalità dell'ambiente che lo circonda. Un romanzo da leggere.

1 commento:

BlackBlog francosenia ha detto...

sì, va bene.
Ma cosa volevi dire? :-)

salud