mercoledì 9 agosto 2006

notte



Avvezzo alla notte

Sono diventato avvezzo alla notte.
Ho camminato sotto la pioggia, avanti e indietro.
Andando oltre l'estremo lampione della città.
Guardando dentro i suoi vicoli più tristi.
Passando vicino al poliziotto di ronda
Abbassando gli occhi, riluttante a rispondere.

Ho resistito, fermo, smorzando il suono dei passi
Quando, da lontano, un grido soffocato
E' arrivato, oltre le case, da un'altra strada,
Ma non per richiamarmi indietro o salutarmi.

E, da ancora più lontano ad un'altezza incredibile,
Un orologio, come un astro luminoso nel cielo,
Rivelava che l'ora non era né giusta né sbagliata.
Sono diventato avvezzo alla notte.

- Robert Frost -

1 commento:

BlackBlog francosenia ha detto...

il cielo perdoni la traduzione che ho fatto di:

Acquainted With the Night

I have been one acquainted with the night.
I have walked out in rain - and back in rain.
I have outwalked the furthest city light.
I have looked down the saddest city lane.
I have passed by the watchman on his beat
And dropped my eyes, unwilling to explain.

I have stood still and stopped the sound of feet
When far away an interrupted cry
Came over houses from another street,

But not to call me back or say good-bye;
And further still at an unearthly height,
One luminary clock against the sky

Proclaimed the time was neither wrong nor right.
I have been one acquainted with the night.