Fare i conti con "Libra"
- di Michael Roberts -
Libra è il nome con cui Facebook, l'impresa globale di social networking, ha chiamato quella che sta pianificando come la sua valuta digitale internazionale. Quale scopo si prefigge, Facebook, con questa nuova valuta? Secondo Facebook, Libra è «una semplice valuta globale ed un'infrastruttura finanziaria che darà potere a miliardi di persone». Nel suo comunicato, la compagnia afferma che: «Il mondo ha veramente bisogno di una valuta digitale affidabile e di un'infrastruttura , che insieme possano garantire e mantenere la promessa della "Internet del denaro". Garantire le vostre risorse finanziarie sul vostro dispositivo mobile dovrebbe essere semplice ed intuitivo. Spostare denaro dappertutto nel mondo dovrebbe essere altrettanto facile e a basso costo - ed altrettanto sicuro - dell'inviare un messaggio di testo o condividere una foto, a prescindere da dove si vive, che cosa si faccia o quanto si guadagni. L'innovazione dovuta a nuovi prodotti e l'ingresso di nuovi operatori nell'ecosistema consentirà di ridurre le barriere all'accesso ed il costo del capitale per ciascuno e faciliterà pagamenti senza attrito per più persone».
Quindi, l'obiettivo dichiarato è quello di fornire una valuta per ciascuno che utilizzi Internet per comprare e vendere beni e servizi fra di loro in tutto il mondo, in maniera trasparente e ad un costo di transazione che si avvicini allo zero. Le banche internazionali e le valute nazionali verrebbero esclusi ed i loro costi ed onorari verrebbero in tal modo evitati. Inoltre, tutte le transazioni sarebbero private e rimarrebbero invisibili alle autorità o alle banche. E presumibilmente oltre un miliardo e mezzo di persone prive di un conto corrente bancario sarebbero così in grado di effettuare transazioni a livello globale sui loro telefoni e computer portatili, senza fare uso di denaro contante. L'impostazione di Libra può servire a rendere un po' più veloci le transazioni internazionali, ma al momento attuale non si avvicina neppure lontanamente a quella che è la velocità ai tradizionali processori di pagamento. Sembra che Libra possa arrivare a fare circa mille transazioni al secondo. Mentre un tradizionale processore di pagamento, come Visa, arriva a fare circa tremila transazioni al secondo. In linea di principio, qualsiasi valuta digitale dovrebbe riuscire a rendere più semplici e più veloci i pagamenti per beni e servizi, in modo che le persone non debbano portarsi dietro denaro contante (ad esempio, volare in un altro paese portandosi dietro una valigetta piena di soldi). Una valuta digitale sembra la via da percorrere nel 21° secolo - ma la cosa pone immediatamente dei problemi. Chi controlla questa valuta e che dire delle persone che vogliono usare i contanti e non vogliono essere costretti ad avere un conto in banca, o un «portafogli» della Libra, per comprare delle cose? In questo, Facebook non è un pioniere - c'è già un servizio di pagamenti digitali operante in Cina con WeChat e Alipay. Il problema qui è quello dell'enorme dimensione del la portata globale di Libra, con i miliardi di utenti di Facebook e anche con la quantità di grandi multinazionali che si sono impegnate a sostenere ed accettare la nuova valuta.
Libra corrisponde alla parola latina che denominava un'unità di misura di peso in argento o in oro. In epoca romana, era una misura universale di valore. Ma la Libra di Facebook non sarà una cosa del genere. Non è la futura valuta del popolo controllata dal popolo. È una valuta privatizzata ai fini di un guadagno commerciale per Facebook e per i finanziatori dell'investimento. Verrà posseduta e controllata da un consiglio multinazionale di investitori che si impegneranno a fornire il capitale per farla funzionare. La valuta dollaro statunitense è di proprietà del governo degli Stati Uniti. La stessa cosa avviene con le altre valute nazionali. In tal senso, ci sono regolamenti e leggi su come vengono emesse le monete nazionali. Nessuna di queste leggi e regolamenti si applicherà a Libra. I detentori di Libra dovranno fidarsi di Facebook e del consiglio di investimento, e non di un qualche governo, perché nulla vada storto coi loro soldi. Facebook sostiene che farà uso della tecnologia blockchain, il sistema digitale decentralizzato di regolamento che sta dietro le cosiddette cripto-valute, come i bitcoin. Le cripto-valute mirano ad eliminare la necessità di intermediari finanziari offrendo pagamenti online peer-to-peer (P2P). Il Blockchain è un «libro mastro» che contiene tutte le transazioni per ogni singola unità di valuta. Si differenzia dai registri (fisici o digitali) esistenti per il fatto di essere decentralizzato, vale a dire, non esiste un'autorità centrale che verifichi la validità delle transazioni. Invece, utilizza una verifica che si basa su prove crittografiche, in cui i vari membri della rete verificano i «blocchi» di transazione, all'incirca ogni 10 minuti. L'incentivo a farlo, è il risarcimento sotto forma di nuova cripto-valuta «coniata» che viene assegnata al primo membro che fornisce la verifica. In un'economia capitalista, lo scopo del denaro è innanzitutto quello di essere un mezzo universale di pagamento, quindi una riserva di valore e infine un'unità di controllo dei bilanci. Le cripto-valute non sono in grado di soddisfare questi tre criteri, in nessuno dei loro punti. La loro funzione in quanto unità di conto e come riserva di valore è gravemente compromessa dalla loro natura speculativa. Il valore del bitcoin è assai volatile in quanto in realtà viene comprato e venduto solo dagli speculatori e non viene usato dal pubblico in generale o dalle aziende per transazioni o come risparmi.
Libra non ha neanche l'ambizione che hanno i bitcoin, di essere una moneta digitale decentralizzata per la gente. Sarebbe piuttosto una valuta privata progettata per estendere il controllo esercitato da Facebook su quello che è il potere d'acquisto dei suoi 4 miliardi di utenti, in modo da fare soldi. In gergo finanziario, in realtà Libra è un Fondo indicizzato quotato (Exchange Traded Fund - ETF), nel quale il valore della Libra viene calcolato su un «paniere» costituito da 5 valute nazionali (dollaro USA, euro, yen e franco svizzero) in base ad un rapporto ponderato. Libra non è una vera valuta digitale internazionale a sé stante, ma dipende dal valore di queste principali valute nazionali. É una valuta priva per gli utenti di Facebook. Sarà simile agli Speciali Diritti di Prelievo (DSP), curati dal Fondo Monetario Internazionale per regolare i contributi ed i pagamenti che vengono fatte al FMI da parte dei governi nazionali. Anche i DSP sono legati al valore di valute nazionali come il dollaro. Ed è qui che casca l'asino. Se compri un po' di Libra e te li tieni sul tuo «portafoglio» Facebook di Libra per acquisti futuri, non ricevi alcun interesse, come avverrebbe se tieni dei dollari depositati in una banca. Ma questi Libra che si trovano sui portafogli in giro per il mondi verranno investiti dal consiglio multinazionale in attività finanziarie per fare soldi per loro. In effetti, tutti gli interessi vanno ai proprietari di questa valuta privata - è una forma di signoraggio, in precedenza possibile solo per i governi nazionali e per la banche centrali e che riguardava l'utilizzo delle loro valute. Come dice il Libro Bianco: «Gli interessi sulle attività di riserva verranno usati per coprire i costi del sistema, per garantire le piccole transazioni, per pagare i dividendi agli investitori che hanno fornito capitali per poter fra ripartire l'ecosistema, e per sostenere ulteriore crescita ed emanazioni... Gli utenti di Libra non riceveranno rendimenti dalla riserva». Infatti, l'enorme quantità di Libra che si accumuleranno nei «portafogli» degli utenti Facebook diverranno disponibili per il consiglio che potrà così speculare in attività finanziarie a livello globale, aggiungendo così una nuova dimensione alla possibilità che si creino bolle di credito e collassi finanziari che potrebbero colpire così, di ritorno, miliardi di utenti Libra. La regolamentazione delle banche e delle altre istituzioni finanziarie non ha funzionato, come è stato dimostrato dal crollo finanziario globale. E l'enorme aumento del debito del settore privato continua parallelamente all'aumento del debito del settore pubblico, il quale per poter salvare il sistema bancario globale si è dovuto moltiplicare a dismisura. Con una Libra di successo, ci sarebbe un altro nuovo livello di debito alimentato dal credito, con delle ripercussioni per miliardi di persone, e questa volta senza che ci sarebbe alcuna assicurazione sui depositi fornita dai governi!
Ciò che preoccupa dal punto di vista del capitale globale è che se una larga parte della popolazione di un paese utilizzasse Libra anziché la valuta sovrana, le banche centrali potrebbero restare impotenti e durante i periodi di sofferenza finanziaria non sarebbero in grado di fermare la rapida conversione della valuta sovrana in Libra. Ora si potrebbe dire che questa sarebbe una buona notizia per la gente, se non per il capitale. Le persone hanno bisogno di sottrarsi al controllo delle banche centrali, delle banche commerciali e dei governi, e di «liberare» la valuta e di ridurre i costi delle nostre transazioni. Ma la Libra non realizzerà questo obiettivo. L'affermazione relativa a Libra, per cui la moneta verrà progettata e gestita «come un bene pubblico» con una «governance decentralizzata» è difficile da concordare con una struttura operativa composta da società globali irresponsabili ed altamente centralizzate come Facebook, Uber e Paypal. Con un utilizzo di contanti sempre più limitato, per maneggiare i nostri soldi e per effettuare pagamenti, ci troviamo di già ad essere dipendenti da una manciata di grandi banche, mentre Visa e Mastercard hanno raggiunto quello che è già un dominio totale del mercato delle card. Visa rappresenta ora il 98% delle carte di debito emesse nel Regno Unito. Libra costituisce un vero e proprio tentativo di affermare un controllo ancora più grande su quello che è il nostro denaro.
Quello che davvero vogliamo da una valuta digitale è la trasparenza nelle sue operazioni e la privacy per quanto concerne i tuoi dati - l'immagine di Libra di Facebook riflette esattamente il contrario di tutto questo. L'immagine che dà è quella per cui un controllo burocratico, inefficiente ed autocratico dei nostri soldi da parte dello Stato e delle sue istituzioni, si trova ora ad essere minacciato da delle compagnie tecnologiche mega-globali che usano il loro controllo dei social media. In questo c'è dell'ironia, perché proprio nel momento in cui i supporter della Modern Monetary Theory ci vengono a raccontare che è lo Stato che controlla e crea il denaro, cosicché noi possiamo quindi usare lo Stato per ottenere lavoro e reddito per tutti. Ora invece sembra che lo Stato stia per essere sfidato dai mega monopoli privati su quello che riguarda il controllo dei nostri soldi.
Ciò di cui abbiamo veramente bisogno, è il controllo democratico delle istituzioni finanziarie e assumere il controllo delle aziende mega-tech come Facebook, Google e Amazon. I governi dovrebbero perciò usare l'innovazione tecnologica per sviluppare una valuta digitale internazionale controllata e gestita nell'interesse pubblico. Ma una simile moneta digitale richiederebbe proprietà e controllo comune delle istituzioni finanziarie e dei monopoli digitali. Nel frattempo sarà il dollaro USA o Libra ... forse.
- Michael Roberts - Pubblicato il 29 giugno 2019 su Michael Roberts Blog -
fonte: Michael Roberts Blog. blogging from a marxist economist
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