Nick Land, Frank B. Wilderson e i Nove Miliardi di nomi di Dio
- di Jehu -
Ho pensato di scrivere un post che coniugasse Nick Land con l'Afro-pessimismo di Wilderson, ma sarebbe come scrivere i 9 miliardi di nomi di Dio. Naturalmente, "I 9 Miliardi di Nomi di Dio" è il titolo di un racconto breve, scritto negli anni 1950 dallo scrittore inglese Arthur C. Clarke.
Clarke narra la storia di un gruppo di monaci tibetani che si sono fatti carico dell'oneroso compito di registrare tutti i nomi di Dio, convinti che questo sarebbe servito a portare a termine quello che era lo scopo dell'universo. Una volta che i nomi di Dio siano stati debitamente registrati, e sia stato raggiunto lo scopo, Dio avrebbe portato l'universo ad una apocalittica fine. A tale fine, i monaci assumono un gruppo di programmatori di computer per automatizzare il procedimento che porti alla rivelazione dei molti nomi di Dio, in modo da arrivare ad un rapido completamento del compito.
Sebbene deridano i monaci a causa della loro superstizione, i programmatori accettano di automatizzare il processo che riveli i nomi di Dio. Però, temendo che i monaci si rifiutino di pagare una volta che entrato in funzione il programma, ed abbia rivelato i nomi di Dio senza sortire alcun effetto, i programmatori pianificano che l'esecuzione del programma venga completata solo dopo che loro si saranno messi al sicuro insieme al pagamento del prezzo pattuito. Quando la routine è stata completata e i programmatori stano per salire a bordo dell'aereo che li riporterà a casa, essi alzano lo sguardo e vedono le stelle spegnersi una ad una.
Il racconto di Clarke può essere letta come un'allegoria del frammento sulle macchine dei Grundrisse di Marx - sebbene questo non sia intenzionale, considerando il fatto che allora i Grundrisse non erano stati tradotti in inglese, ed erano un'opera assai poco conosciuta. Secondo Marx, le macchine vengono introdotte nella produzione di ricchezza materiale con l'esclusivo scopo di incrementare i profitti del capitale, ma il risultato è che, nelle parole di Marx, queste diventano «le condizioni materiali per far saltare in aria tale base.»
«Il capitale è esso stesso la contraddizione in processo, per il fatto che tende a ridurre il tempo di lavoro a un minimo, mentre, d’altro lato, pone il tempo di lavoro come unica misura e fonte della ricchezza. Esso diminuisce, quindi, il tempo di lavoro nella forma del tempo di lavoro necessario, per accrescerlo nella forma del tempo di lavoro superfluo; facendo quindi del tempo di lavoro superfluo – in misura crescente – la condizione (question de vie et de mort) di quello necessario. Da un lato esso evoca, quindi, tutte le forze della scienza e della natura, come della combinazione sociale e delle relazioni sociali, al fine di rendere la creazione della ricchezza (relativamente) indipendente dal tempo di lavoro impiegato in essa. Dall’altro lato esso intende misurare le gigantesche forze sociali così create alla stregua del tempo di lavoro, e imprigionarle nei limiti che sono necessari per conservare come valore il valore già creato. Le forze produttive e le relazioni sociali – entrambi lati diversi dello sviluppo dell’individuo sociale – figurano per il capitale solo come mezzi, e sono per esso solo mezzi per produrre sulla sua base limitata. Ma in realtà essi sono le condizioni per far saltare in aria questa base.» (Marx)
L'automazione, nella teoria di Marx, è il modo in cui inevitabilmente il modo di produzione spinge in maniera inconscia alla sua propria estinzione.
Nel suo saggio in più parti, "The Return of the Reactionary", Jonathan Ratcliffe cattura probabilmente l'opinione che la Sinistra ha generalmente di Nick Land: «Brutalmente anti-umanista, Land, nel suo desiderio di una salvezza trans-umanista, negli anni 1990 ha evocato un mondo paranoico in cui fascisti, preti, umanisti e quasi chiunque altro non sia lui, diventano la stessa ed una sola cosa. Un esercito di "poliziotti di Turing" cerca di impedire che avvenga la dissoluzione dell'umanità dentro la macchina. Tutti quanti vogliono mantenere l'uomo nel ruolo di un contadino che continua a scavare per sempre lo stesso pezzo di terreno, a causa della loro paura che egli incorpori una "ciber-placca" aliena del tecno-capitalismo che ha assunto vita propria. Land odia talmente la razza umana che l'unica cosa che gli sembra buona per essa è venga prodotto un post-umano nietzschiano liberato. Come ha proclamato Nietzsche, e come lo ha imitato Deleuze: "il processo di livellamento dell'uomo europeo è il grande processo che non dev'essere frenato: anzi dev'essere accelerato.»
Se oggi c'è uno scrittore che incarna tutto quello che è detestabile per la Sinistra, è quest'uomo, uno dei loro - sostengono - che è andato talmente lontano a Sinistra, fino all'estremo, e che adesso è diventato il profeta dell'Alter-Destra.
Land odia talmente l'umanità, che sogna il giorno in cui verremo tutti soppiantati dalle macchine. Come ha suggerito un altro scrittore, Ray Brassier, Land vuole proseguire o intensificare un processo che finisce con l'eliminazione "dell'umanità in quanto substrato per il processo". La critica di Land non riesce a comprendere una cosa saliente che attiene a questo genere di critica:
Il significato del terrore da incubo di Brassier per cui "c'è un momento in cui non rimane alcuna azione possibile: voi stessi siete stati dissolti nel processo." Quello che intende dire Brassier quando asserisce, "Il proseguimento dell'intensificazione del processo richiede l'eliminazione dell'umanità in quanto substrato del processo".
L'eliminazione dell'umanità in quanto substrato, esattamente di quale processo?
Quanto devi essere stupido per non realizzare che non si tratta altro che dell'eliminazione del lavoro vivente dalla produzione della ricchezza materiale? Voglio dire, quanti fottuti corsi universitari ci vogliono? Quanti semestri di Hegel devi passare stando seduto prima di diventare così fottutamente stupido?
Land sta parlando ed ha sempre parlato solamente della produzione di ricchezza materiale, La "eliminazione dell'umanità in quanto substrato del processo" non è nient'altro che l'eliminazione dei lavoratori dal processo di produzione.
Davvero, voglio dire - è questo il tuo fottuto obiettivo? Essere il substrato della produzione di ricchezza materiale? Davvero ti è rimasta così poca immaginazione?
Per molto tempo, ho pensato - sbagliando - che la gente semplicemente non ha afferrato Land - ed in gran parte semplicemente perché non ha afferrato Marx. Non c'è modo - pensavo - di mettere Land e Marx uno accanto all'altro e non accorgersi che stanno entrambi parlando della stessa cosa,
Devo ammettere che mi sbagliavo. La Sinistra non ha mai afferrato Land solo perché Land offre loro la morte. L'idea che la morte è il culmine della storia è un concetto che non può essere abbracciato dalla Sinistra.
Devo ammettere che non sono arrivato a questa conclusione da solo. Dopo averlo ignorato per molto tempo, ora mi sono seduto e ho guardato questo video di una conferenza di Frank B. Wilderson III:
Nello spazio di pochi minuti di ascolto, ho cominciato a realizzare che questo tipo decodifica Land in una maniera che non avevo mai compreso prima. L'umanità, che la Sinistra rimprovera a Land di odiare, è in realtà ciò che Wilderson chiama "irreconciliabilmente contro la nerezza". È la morte sociale di cui hanno fatto esperienza gli schiavi africano ed i loro figli per centinaia di anni. Che lo si sappia o no, o che la Sinistra lo realizzi o meno, quello di cui Land viene accusato è di volere la morte degli "anti-blackness", vale a dire, di tutte le relazioni sociali esistenti e di tutta la società esistente. Wilderson la mette nel modo seguente:
«Noi non possiamo entrare in una struttura di riconoscimento in quanto essere, ottenere un'incorporazione dentro una comunità degli esseri, senza che il riconoscimento e l'incorporazione vengano completamente distrutte. Sappiamo di essere l'antitesi del riconoscimento e dell'incorporazione. ... il riconoscimento e l'incorporazione sono genericamente anti-Nero»
Rispetto alla Sinistra, ivi inclusi anche i più duri critici di Land, Wilderson ha da dire questo:
«"Tu, persona nera, devi dimostrarmi che io non sono etico nelle mie azioni." Tuttavia, loro non vorrebbero utilizzare nessun altro paradigma di oppressione a quel livello. Loro non direbbero che i bianchi francesi che vivono in Algeria devono essere distrutti in quanto non sono etici nelle loro azioni. Direbbero che devi essere distrutto perché sei presente, perché ti trovi lì. Non direbbero, "Beh, lo sai, ci sono capitalisti buoni e ci sono capitalisti cattivi." Direbbero, "il capitalista è una categoria che dev'essere distrutta". Quello che li spaventa dell'analisi degli anti-negrezza è che essa si applica alla categoria dell'umano, cosa che significa che essi devono essere distrutti a prescindere dal loro comportamento, o dalla loro moralità, e che essi occupano un posto di potere che è del tutto non etico, a prescindere da ciò che fanno. E che non faranno. Perché, cosa stanno cercando di fare? Stanno cercando di costruire un mondo migliore. E noi cosa stiamo cercando di fare? Stiamo cercando di distruggere il mondo. Due progetti inconciliabili. »
Questa merda mi ha fatto scoppiare a piangere.
«Noi stiamo cercando di distruggere il mondo»
Penso che anche il comunista più estremista (fra i quali ho sempre contato anche me stesso) non è mai riuscito a pronunciare queste parole
«Noi stiamo cercando di distruggere il mondo»
Non c'è niente della società esistente che intendiamo rivendicare, niente da salvare, nessun materiale con cui costruire un mondo migliore in questo mondo. Il mondo è inconciliabilmente anti-black.
Il comunismo non nuove nient'altro che distruggere il mondo.
- Jehu - Pubblicato il 20 agosto 2017 su The Real Movement -
fonte: The Real Movement
1 commento:
...guardate che è il Capitalismo che sta distruggendo il mondo, con i suoi filosofi e pensatori...I comunisti in questo momento storico ragionano semplicemente con i piedi !
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