domenica 16 aprile 2017

Una scelta difficile…

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Quello che ci si aspetta da noi
- di Ted Chiang -

Questo è un avvertimento. Si prega di leggere attentamente.

Ormai probabilmente avete già visto un Predictor; dal momento in cui avete cominciato a leggere questo, milioni di essi sono già stati venduti. Per chi non ne avesse mai visto uno, si tratta di un piccolo dispositivo, tipo il telecomando che serve ad aprire la vostra automobile. Ha unicamente un bottone e un grosso led verde. Se premi il bottone, la luce lampeggia. Per dirla esattamente, la luce lampeggia un secondo prima che tu prema il pulsante.

La maggior parte delle persone afferma che la prima volta che provano a farlo, si sentono come se stessero giocando uno strano gioco, un gioco il cui obiettivo è quello di premere il bottone dopo aver visto accendersi la luce verde, e giocare è facile. Ma quando cerchi di infrangere le regole, ti accorgi che non puoi farlo. Se tenti di premere il pulsante senza che hai visto il flash, ecco che il flash lampeggia immediatamente, e per quanto veloce tu possa essere non riuscirai a premere il bottone se non quando è trascorso un secondo. Se poi aspetti il flash, con l'intenzione di evitare di premere il pulsante, il flash allora non compare mai. Non importa quel che fai, la luce precede sempre la pressione del bottone. Non c'è modo di fregare un Predictor.

Al cuore di ciascun Predictor si trova un circuito con un ritardo temporale negativo - esso manda un segnale indietro nel tempo. Le implicazioni di questa tecnologia diverranno evidenti più tardi, quando la differenza arriverà ad essere più grande di un secondo, ma l'avvertimento non riguarda questo. Il problema immediato è che i Predictor dimostrano che non esiste qualcosa come il libero arbitrio.

Sono sempre esistiti argomenti che dimostravano che il libero arbitrio è un'illusione, alcuni basati sulla fisica, altri sulla pura logica. La maggior parte delle persone concorda sul fatto che tali argomenti sono inconfutabili, ma in realtà nessuno ne accetta la conclusione. La sensazione di avere il libero arbitrio è troppo potente perché ci sia un argomento in grado di revocarla. Quello che ci vuole è una dimostrazione, ed è questo quel che ci fornisce il Predictor.

In genere, una persona gioca compulsivamente con un Predictor per diversi giorni, mostrandolo ai suoi amici, provando vari schemi nel tentativo di ingannare il dispositivo. Può sembrare che la persona perda interesse in esso, ma nessuno riesce a dimenticare quello che significa - nelle settimane successive, sprofonda nelle implicazioni di un futuro immutabile. Alcune persone, dal momento che si rendono conto che le loro scelte non contano, si rifiutano di fare qualsiasi scelta. Come una legione di Bartlebay lo Scrivano, non intraprendono più alcuna azione spontanea. Alla fine, un terzo di coloro che giocano con un Predictor dev'essere ricoverato in ospedale poiché smettono di nutrirsi. Lo status finale è quello di un mutismo acinetico, una sorta di veglia comatosa. I loro occhi seguono i movimenti, e di tanto in tanto cambiano posizione, ma niente di più. La capacità di muoversi rimane, ma non c'è più la motivazione.

Prima che le persone cominciassero a giocare con i Predictor, il mutismo acinetico era molto raro, proveniva da un danno alla corteccia cingolata anteriore del cervello. Ora si diffonde come una piaga cognitiva. Le persone sembrano speculare su un pensiero che distrugge il pensatore, come una sorta di indicibile orrore lovecraftiano, o come una frase di Gödel che manda in crash il sistema logico umano. Si scopre che il pensiero che ci disattiva, è quello che tutti ci siamo posti: l'idea che il libero arbitrio non esiste. Solo che fino quando si credeva che esistesse non era pericoloso.

I medici cercano di discutere con i pazienti, fino a quando questi rispondono ancora alla conversazione. Ragionano sul fatto che vivevamo tutti felicemente, avevamo una vita attiva,  e tuttavia non avevamo il libero arbitrio. Allora perché mai dovrebbe cambiare qualcosa? «Nessuna azione messa in atto nel mese scorso è stata una scelta più libera di qualsiasi azione svolta oggi» potrebbe argomentare un medico. «Tu puoi ancora comportarti in quel modo.» Invariabilmente, il paziente risponde, «Ma io ora lo so.» Ed alcuni di loro nemmeno ribattono nulla.

Alcuni sosterranno che il fatto che il Predictor causi tale cambiamento nel comportamento significa che abbiamo il libero arbitrio. Un automa non può diventare scoraggiato, solo un'entità dotata di libero arbitrio può farlo. Il fatto che alcuni individui cadano nel mutismo acinetico, laddove altri non lo fanno, metterebbe in evidenza proprio l'importanza di fare una scelta.

Sfortunatamente, un simile ragionamento è erroneo: ogni forma di comportamento è compatibile con il determinismo. Un sistema dinamico può cadere in un bacino di attrazione e finire in un punto fisso, mentre un altro mostra un comportamento caotico indefinito, ma entrambi sono deterministici.

Vi sto trasmettendo questo avvertimento da poco più di un anno nel vostro futuro: è il primo messaggio lungo ricevuto da quando i circuiti con ritardi negativi della portata di megasecondi vengono usati per costruire strumenti di comunicazione. Seguiranno altri messaggi, riguardanti altri problemi. Il mio messaggio per voi è questo: fingete di avere il libero arbitrio. È fondamentale che vi comportiate come se le vostre decisioni avessero importanza, anche se sapete che non ne hanno. La realtà non è importante: conta quel che credete, e credere alla bugia è l’unico modo di evitare un coma a occhi aperti. La civiltà adesso dipende dall’autoinganno. Forse è sempre stato così.

E tuttavia io so che, poiché il libero arbitrio è un'illusione, è già predeterminato chi sprofonderà nel mutismo acinetico e chi no. Nessuno può fare nulla a questo proposito… non potete decidere che effetto avrà su di voi il Predictor. Alcuni di voi soccomberanno e altri no, e l’invio di questo mio messaggio non cambierà quelle percentuali. Perché l’ho fatto, allora?

Perché non avevo scelta.

- Ted Chiang - 2005

fonte: Nature - International weekly journal of science

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