Fu la cosiddetta "bolla dei tulipani", alla fine del 1600, a causare il crollo dell'economia olandese. Ed il responsabile, a dispetto del nome, non fu un fiore, bensì un virus. Nel 1600, in Olanda, la speculazione godeva di uno dei suoi momenti migliori. I fiori - i tulipani - importati dall'Asia minore, arrivarono ad animare il paesaggio olandese; e non solo il paesaggio. In un periodo in cui il denaro scorreva copioso, arrivarono al momento giusto per tutta una classe di persone alla ricerca di nuovi modi di spendere il loro denaro per sciocchezze. Il prezzo dei bulbi era in continua ascesa, e venivano vendute, o messe all'asta, intere attività commerciali per una sola di quelle strane radici. Si cominciò a pensare che un qualcosa che dava l'opportunità di poter fare così tanti soldi, in un colpo solo, avesse un valore di per sé. Così si cominciò a speculare sempre più, sui bulbi, finché non ci si accorse del contrario. Tutto ad un tratto, la gente si rese conto che i bulbi non avevano affatto quel valore intrinseco che ciascuno sembrava assegnargli, ed i prezzi cominciarono a collassare. Beh, dopo tutto erano solo tulipani. Da cui, non si poteva fare altro che far nascere più tulipani, i quali, a loro volta, avrebbero fatto scendere sempre più il prezzo dei tulipani. Visto che non c'era ragione per quel genere di prezzi esagerati. Solo che, a questo punto, si scopre che qualcosa ha trasformato i tulipani - alcuni tulipani - in oro!
Una qualità speciale, si direbbe, che adesso fa salire il prezzo ancora più in alto, fino alle stelle. Alcuni tulipani, senza alcuna ragione apparente sembrano come esplodere: da un colore solido, uniforme, originario eruttano in un turbinio di meravigliosi esotici colori. Nessuno riesce a capire perché alcuni bulbi facciano questo genere di cosa, e quando la faranno. Era come se uno facesse commercio di uova di gallina, e che da qualcuna di quelle uova potesse nascere un grifone, anziché un pollo!
Solo che, invece, una ragione c'era, ed era una ragione ben precisa. Aveva un nome. Si chiamava "Tulip Breaking Virus", o "virus mosaico". SI trasmetteva da un bulbo all'altro, oppure veniva portato dagli afidi che infestavano i tulipani. Il virus cambiava la pigmentazione, influendo sulla distribuzione dell'antocianina nel fiore. Però, a quei tempi, nessuno lo sapeva, e gli olandesi ne attribuirono la responsabilità agli escrementi di piccione.
Alla fine, il virus fece quello che generalmente fanno tutti i virus. Uccise i tulipani, dopo alcune splendide stagioni di fioritura. E, così facendo, sortì l'effetto di fare alzare ancora ulteriormente i prezzi. Era come se il virus trasformasse i tulipani in biglietti della lotteria.
Il bulbo più costoso, all'epoca, fu il "Semper Augustus": arrivava a costare 13.000 fiorini, e bisogna considerare che allora una casa con giardino poteva arrivare a costare, al più, un terzo di quella cifra. Alla fine, l'economia collassò.
Ah, oggi, i botanici sono riusciti a far crescere selettivamente - senza virus - quelli che si chiamano "Tulipani di Rembrandt" e che imitano i colori che venivano causati dal virus. Ovviamente, il nome deriva dal fatto che l'unica cosa preziosa che rimane di quei costosissimi tulipani sono i dipinti che li raffiguravano.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
mercoledì 2 maggio 2012
Il virus della crisi
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