lunedì 28 marzo 2011

nella notte più profonda …

super
Hanno nomi come Dark Guardian, Red Dragon Viper e, probabilmente, sarebbero a loro agio sulle pagine di un fumetto. Solo che, a differenza dei loro omologhi di carta, non riescono a volare, o rendersi invisibili o correre come una locomotiva. Girano armati più che altro di buone intenzioni, alcuni una macchina fotografica, un cellulare. Più che combattere la criminalità, la maggior parte di loro si è dato il compito di aiutare i senzatetto, raccogliere fondi per la beneficenza o, semplicemente, far sapere a chi è in difficoltà che qualcuno presta orecchio ai suoi problemi.
"C'è un eroe in ciascuno" - argomenta Dark Guardian. che per otto anni ha pattugliato le strade di New York, risplendente nella sua uniforme anti-proiettile, di colore blu con "DG" sul petto. "Ciascuno può fare la differenza: noi siamo solo l'esempio più drastico di quel che la gente può fare." Molti di questi "buoni in costume" militano sotto la bandiera del "Real Life Superheroes" (http://www.reallifesuperheroes.org/). Il sito web del gruppo elenca quasi 60 membri con tanto di profilo e fotografia, ma a quanto pare sembra che ci siano un bel po' di aiutanti e fiancheggiatori che stanno dietro le quinte: sono circa 800 a partecipare al forum, organizzare incontri e scambiarsi dritte sui migliori gadget da portarsi dietro, in una sorta di "bat-cintura". C'è perfino un manuale che offre suggerimenti su argomenti che hanno per oggetto l'incolumità del super-eroe e le considerazioni giuridiche.
Sono pochi quelli che hanno attraversato il confine che porta ad essere un vero super-eroe, con risultati spesso dolorosi. E' quel che è accaduto a Phoenix Jones, guardiano di Seattle che, dopo essere diventato un personaggio internazionale, con tanto di apparizione televisiva, sul programma "Good Morning America, trasmesso dall'ABC, il 7 gennaio di quest'anno, è stato preso a calci in faccia, rompendosi il naso, mentre tentava di sedare una rissa, per strada fra due tizi.
Le maschere e le incursioni nel mondo reale della lotta alla criminalità, rendono la polizia comprensibilmente nervosa. Il detective di Seattle, Jeff Kappel ha detto: "Mettetevi nei nostri panni. Noi non sappiamo con chi abbiamo a che fare quando spuntano questi qui". Della stessa idea, il tenente Troy Potts, della polizia di Columbia, Tennessee, che la scorsa estate ha messo in fuga un giustiziere, noto come Viper, avvertendolo che stava violando un'ordinanza che vieta agli adulti di indossare maschere in pubblico.
Però, Dark Guardian avverte che non sempre i poliziotti di quartiere sono contrari a ricevere un piccolo aiuto. E aggiunge che gli agenti non hanno fattouna piega quando, nel 2009, lui e una dozzina di altri sono arrivati a Washington Square, a New York, con megafoni, luci e videocamere, per fronteggiare una ventina di spacciatori. Uno dei cattivi aveva perfino estratto una pistola, ma in breve il trambusto procurato li aveva convinti in fretta a dileguarsi nella notte.
"Gli scarafaggi cercano di allontanarsi dalla loro luce" dice Peter Tangen, un fotografo professionista che ha seguito per anni i "crociati mascherati" durante le loro missioni, e le cui immagini ed interviste sono riportate in un sito web che egli stesso gestisce, insieme, fra l'altro ad un canale Youtube.
Tuttavia, gli scontri fisici e gli alterchi sono una rara eccezione in quella che è la normale routine, ha detto Tange che, fra l'altro è stato anche produttore consulente del docufilm "Superheroes" che è stato proiettato lo scorso mese allo Slamdance Film Festival, a Park City, Utah, e che uscirà a Luglio nel circuito cinematografico.
Diretto da Michael Barnett, "Superheroes" segue per l'arco di un anno il pattugliamento dei vari supereroi. Barnett ha dichiarato che, quando ha cominciato, pensava di trovare delle persone eccentriche in calzamaglia. Invece, si è trovato ad avere a che fare con persone coraggiose ed altruiste, alcune con scarsissime risorse e che, tuttavia, cercavano di fare qualcosa. "Un bel po' di persone si sentono come impotenti, in questi tempi così stressanti. Ogni piccolo aiuto può servire. Dice questo il nostro film."
"Io non vado là fuori con lo scopo di picchiare i cattivi", ha detto Zetaman, un abitante di Portland, Oregon, che indossa un costume blu e nero con una grande Z prima di uscire per la pattuglia e che, di solito, distribuisce cibo e coperte ed altro materiale ai senzatetto della città. "Faccio cose che chiunque può fare."
Vigilante Spider, di San Diego, ha dichiarato su http://www.reallifesuperheroes.com/ che, a dispetto del suo nome, egli si basa sull'utilizzo di luci accecanti ed altri elementi di sorpresa per fermare la violenza.
Ad ogni modo, è difficile riuscire a caratterizzare socialmente coloro che si mascherano con lo scopo di fare del bene. Essi provengono da ogni ceto sociale, hanno caratteristiche fisiche le più diverse ed età compresa fra i sei e i sessant'anni e più. Molti di loro condividono l'amore per i fumetti ed i film sui supereroi, ed hanno una passione che li spinge a portare nel mondo reale quel genere di valori. Alcuni sono disposti a rivelare la propria identità, mentre altri accettano di parlare solo se possono mantenere il loro segreto.
- tratto da www.dailygood.org/more.php?n=4463 -

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