martedì 6 ottobre 2009

Le cose cambiano



Un buon viaggiatore del tempo, una cosa dovrebbe essere in grado di fare: quella di saper individuare il momento esatto in cui ... le cose cambiano.
Sapere, con un margine di incertezza che tende a zero, quale sia il momento esatto in cui si può cambiare la storia, al secondo. Se vai ad ammazzare Hitler, non puoi rischiare che poi ti ritrovi Herman Goering alla guida del terzo reich! Va fatto prima che si possa verificare un tal genere di ramificazione, e devi ammazzare Hitler e il nazismo in un sol colpo!
Così, parimenti, se vuoi scegliere quale momento della tua vita cambiare, dev'essere quello giusto, quello che ha fatto sì che le cose - da quel momento, e solo da quel momento e solo a partire da quel momento - prendessero la piega sbagliata.
Ecco, i diciassette racconti che il basco Iban Zaldua ha messo insieme, nel suo libro "Avvenire - diciassette racconti quasi politici", si muovono quasi tutti alla ricerca di questo tipo di nodo. Fulminanti, fin dal primo, breve e folgorante, dove il ruolo di nodo è assolto da un divano dell'Ikea, e avanti così, racconto dopo racconto, a costruire una geografia che assomiglia a quelle mappe fatte di nodi, fra la preistoria e un film come "I Banditi del Tempo".
Senza rinunciare né all'ironia né ai riferimenti alla realtà del suo paese, Zaldua non intende affatto rassicurare, raccontandoci di un mondo che è assai più facile peggiorare, renderlo peggiore di quanto non sia, magari per un capriccio!
Storico di formazione, e di professione, ci ripropone - in fondo - il solito vecchio problema, lo stesso che ci pone la bella serie televisiva Flashforward: se il destino sia prestabilito, oppure no. Qui ci sono diciassette risposte!


Iban Zaldua - Avvenire - diciassette racconti quasi politici -
Gran Via - 176 p., 14,50 euri

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