Quarto Congresso dell'Internazionale - Basilea, 6/12 settembre 1869
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La seconda grossa questione posta sul tappeto è il problema dell'abolizione del diritto di eredità, proposta da Bakunin, già punto cardine del programma dell'Alleanza e che l'agitatore russo propone di inserire nei programmi dell'Internazionale; il vivace dibattito che nasce da questa proposta, che è avversata da Marx tramite l'intervento di Eccarius, rivela profonde divergenze tra le concezioni socialiste dei due che vanno ben al di là del problema specifico.
Per Marx inserire nel programma socialista la richiesta dell'abolizione del diritto di eredità sarebbe dispersivo e deviante, essendo le leggi sulla successione espressione dei vigenti rapporti di forza tra le classi (dipendenti da leggi economiche) e della proprietà privata, l'obiettivo preminente del programma socialista doveva dunque restare la socializzazione completa dei mezzi di produzione.
D'altra parte Bakunin, rispondendo all'intervento di Eccarius, riconoscendo l'importanza delle condizioni economiche nel determinare i rapporti di classe, rilevava una funzione determinante nel ripercuotersi delle istituzioni politico-giuridiche sullo sviluppo, anche economico, della società borghese.
Il problema che veniva aperto toccava quindi direttamente il reciproco rapporto e influsso tra struttura e sovrastruttura e preludeva al netto diversificarsi tra la concezione marxista e quella anarchica sulla funzione dello Stato e sulla lotta da sviluppare nei suoi confronti.
Sul problema specifico dell'abolizione del diritto di eredità, la mozione di Eccarius (che voleva sostituire all'abolizione del diritto la tassazione progressiva sulla successione) viene respinta con 37 voti contrari e 19 a favore, quella di Bakunin viene accettata con 32 voti a favore, 23 contro e 17 astensioni, ma la maggioranza ottenuta non è sufficiente a norma di statuto per inserire la proposta nel programma dell'Internazionale.
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