Leggo sul Blog Galileo che "ll Ministero della Difesa inglese ha pubblicato un rapporto (consultabile qui) in cui sono delineati gli scenari probabili per il mondo che verrà fra trent'anni, e le minacce future che le istituzioni dovranno fronteggiare."
Si può leggere, fra gli altri scenari, che:
"I ceti medi potrebbero diventare una classe rivoluzionaria, assumendo il ruolo immaginato per il proletariato da Marx. La globalizzazione del mercato del lavoro e la riduzione dei livelli di protezione sociale e dell'occupazione potrebbero ridurre l'affezione delle persone per determinate condizioni. Il crescente divario tra loro e un piccolo numero di super-ricchi molto visibili potrebbe alimentare la disillusione nei confronti della meritocrazia, mentre le sempre più ampie classi subalterne urbane costituiranno probabilmente una minaccia sempre maggiore all'ordine e alla stabilità sociale, con l'aumento del peso del debito contratto e la fine del sistema pensionistico. Di fronte a queste due prospettive congiunte, le classi medie potrebbero unirsi, utilizzando l'accesso alla conoscenza, alle risorse e alle competenze per modificare i processi transnazionali nel loro interesse di classe".
Singolare come tutto questo assomigli a "Millennium People" di James Graham Ballard!
1 commento:
I ceti medi hanno fatto e faranno ancora le rivoluzioni. E' inevitabile. La conoscenza porta a nuovi bisogni da soddisfare e a nuovi ideali da realizzare. In un modo o nell'altro. Niente guerre nè rivolte di piazza se non in misura poco più che folkloristica ma una forte spinta al cambiamento che deriva dalla certezza di essere dalla parte del diritto. I nuovi poveri sono colti e raffinati e non intendono rinunciare alla loro parte di benessere. La borghesia che arretra verso la povertà fa molto più rumore ed è molto più organizzata del proletariato che vorrebbe avanzare verso la ricchezza. Per ora...
Mauro
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