venerdì 6 aprile 2007

Reinventare la Ruota



E' quasi una settimana che lo sto ascoltando e riascoltando. Senza sosta, senza che mi venga in mente di suonare un altro disco! C'è della magia in "LLANO AVE." di Darryl Lee Rush. Questo misconosciuto texano si misura per la prima volta con un disco fatto a suo nome, e compie il miracolo aiutandosi con qualche "cover". Comincia alla grande, con "Truale" di Sam Baker (un pazzo scatenato che ha impreziosito l'ultimo tributo a Townes Van Zandt, tenutosi a Milano). Il disco è prodotto da Gurf Morlix, e Gurf ha messo Joel Guzman a suonare la fisarmonica nella canzone di Baker. E fa la differenza! Un'altra cover, splendida. "Miles to Memphis" di Chris Knight. Poi una canzone ti sorprende, quasi ti prende alle spalle. "Town too Tough to die", un piccolo capolavoro sospeso fra la polvere del deserto (sembra di sentirlo aleggiare, il vento caldo di Matagorda) e la tequila da bere nelle cantinas. La prima canzone di Darryl Lee Rush che io abbia mai sentito, ed è una lieta sorpresa. Come tutte le altre da lui scritte, che suonano nel disco. Dall'ispirata "White Trash Paradise", dove l'armonica di Don Gallia fa da padrona, alla canzone che dà il titolo al disco. Chiude con altre tre cover, da Hank Riddle a Guy Clark, fino a "Life in the fast lane" degli Eagles, riarrangiata quasi a diventare un bluegrass.
Un disco da suonare, da ascoltare ad occhi chiusi e ad occhi aperti.
Per gioire e per commuoversi.
Musica!

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