venerdì 31 ottobre 2025

“Indesiderabili”….

Lo Zero e l’Infinito
- di Francis Pian - 25/10/2025

In Francia, la casa editrice Calmann-Lévy ripubblica le principali opere di Arthur Koestler in una nuova traduzione dal tedesco.
Noto soprattutto per il suo antistalinismo e per «la lucidità profetica che dimostra ne "Lo zero e l'infinito", un libro potente e importante quanto 1984», scrive Emmanuel Carrère nella sua prefazione.
Che percorso di vita caotico! Nato nel 1905 a Budapest, partito da ragazzo per la Palestina, è poi, per un certo periodo, giornalista in Medio Oriente, per poi tornare in Europa a Berlino. Si unisce al Partito Comunista Tedesco e al Comintern. Sarà questa esperienza, a dargli una approfondita conoscenza, dall'interno, dei misteri dell'apparato comunista. Arrivato a Parigi, scrive il romanzo "Spartacus" [in italiano "i Gladiatori"], quindi parte per la Spagna repubblicana, rispetto alla quale farà poi la medesima analisi che ne fece Orwell. Dopo l'esecuzione di Bukharin, rompe con il Partito Comunista e comincia a scrivere "Lo zero e l'infinito", libro che verrà poi portato a termine nel campo di prigionia di Vernet, dove erano stati riuniti in Francia tutti coloro che erano gli "indesiderabili" agli occhi della Repubblica francese. In questo libro, il protagonista, Rubakov, costituisce una sintesi di Zinoviev e di Bukharin, due compagni di Lenin che erano il prototipo stesso del militante, l'irreprensibile apparatchik. E tuttavia, una mattina, viene arrestato ed è costretto a confessare dei crimini immaginari, per mezzo di torture e di minacce di rappresaglie contro la sua famiglia. E tuttavia queste confessioni devono essere sincere. Tutto ciò ci ricorda da vicino il "1984". Naturalmente, in seguito a questo libro, Arthur Koestler conoscerà gli insulti, e qualcosa di più, da parte dei “compagni”. Ma, grazie  alla sua analisi politica, al suo talento di scrittore, ci consegnerà un universo agghiacciante, simbolo del totalitarismo. Lo stile è quasi neutro, i titoli sobri, tipo "Il primo interrogatorio", così come la descrizione della cella. L'ex commissario del popolo Rubakov viene arrestato, la paura comincia a salire nel freddo, nel buio, nelle grida dei torturati. Da solo, ricorda i suoi anni al servizio del partito, in particolare in Germania, il suo atteggiamento nei confronti di certi compagni in pericolo nel 1933. È un uomo dell'apparato, e sa cosa gli accadrà, proprio a partire da quello che lui ha fatto agli altri. Siamo in carcere, dove si vive degli scambi tra i detenuti, delle passeggiate, dei messaggi trasmessi dai tubi. Si può leggere dei vari interrogatori, dei metodi perversi che esauriscono l'individuo, delle false testimonianze ottenute sotto tortura. E poi, firma una confessione. È finita? No davvero, doveva prima essere ancora trascinato ancora più in basso, tanto più che la sua reputazione era quella di rivoluzionario. Bisogna preservare il culto del partito, e l'unità del partito. SI possono leggere qui, le pagine del processo e gli ultimi pensieri di un condannato prima della sua morte nell'inferno stalinista. Pur insistendo su quest'opera, che ha segnato la vita politica e intellettuale, ci sono altri libri di Arthur Koestler che meritano la nostra attenzione. Abbiamo già presentato nel programma "Au fil des pages" in onda il 22 ottobre 2025 su "Radio libertaire" il suo primo romanzo storico, "Spartacus": una scrupolosa ricostruzione storica di una rivoluzione tragica, che proietta il lettore verso la deriva del comunismo e una riflessione sull'etica in politica. Altre ristampe, si concentrano maggiormente sulla vita e sull'esperienza di Arthur Koestler. Così, ne "Le tribolazioni del compagno Lepiaf", egli racconta la vita di una ventina di bambini ebrei che trovano rifugio nella casa socialista parigina L'Avenir. Le loro avventure ci offrono, con umorismo e delicatezza, la società di quegli anni di incertezza, prima della tragedia. Va notato come il libro, scritto nel 1934, era caduto nelle mani dei servizi segreti sovietici, ed è stato per questo che è stato pubblicato solamente nel 2016. Un ultimo libro attrae la mia attenzione, "La schiuma della terra". In uno stile romanzesco, Arthur Koestler racconta la sua esperienza del 1939. Ebreo ungherese, ed ex attivista comunista, viene arrestato e mandato prima nello stadio Roland-Garros, per poi arrivare nel campo di Vernet sui Pirenei. Verrà sottoposto, in condizioni spaventose, ai lavori forzati, come tutti gli "stranieri indesiderabili" agli occhi della società francese

- Francis Pian - 25/10/2025 - fonte:  https://monde-libertaire.net/

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