Ieri sera su La7, Tremonti, commentando lo scoppio della bolla cinese, ad un certo punto ha affermato: "questi non riescono nemmeno a realizzare l'inflazione, come vorrebbero!" Ma perché mai, la deflazione è uno sviluppo così poco gradito dall'economia capitalista? Tra gli argomenti messi in campo, quelli più comuni riguardano l'asserzione per cui la deflazione taglierebbe i salari ed incrementerebbe il debito.
I presunti meccanismi che innescherebbero simili effetti negativi sulla classe operaia, vengono così argomentati:
- La vostra azienda ottiene meno entrate, per cui è costretta a tagliare i vostri salari;
- Con salari più bassi, o senza alcun salario perché disoccupati, i vostri debiti sono più difficili da ripagare - riferendosi qui ad un mutuo per una casa o ad un prestito per acquistare un'automobile.
Fatto sta, che con l'inflazione ci si trova ad avere a che fare con i problemi di segno opposto:
- L'inflazione fa aumentare, costantemente, il costo reale della vita;
- E con l'aumento dei prezzi, o riesci ad ottenere frequenti aumenti di salario, oppure lavori per un numero maggiore di ore, in modo da mantenere il tuo attuale standard di vita;
- Con l'aumento dei prezzi, la tendenza è quella che porta a diventare sempre più dipendenti dal debito, al fine di compensare la differenza, sempre maggiore, fra il tuo salario e i prezzi che devi sborsare quando passi alla cassa.
Quindi, cos'è peggio? Perdere il lavoro o dover misurarsi con i tagli salariali e lavorare più ore, in modo da continuare a tenere la testa fuori dall'acqua?
Ovviamente, si tratta di una falsa scelta: che ci sia inflazione o deflazione, salari e lavoro vengono comunque tagliati. Se c'è una cosa che il capitalismo riesce a fare molto bene, questa cosa è ridurre il costo del lavoro. In fondo, è l'unica cosa che sa fare davvero bene! Al capitalista non importa che i prezzi aumentino o diminuiscano, in quanto può continuare ad incrementare i suoi profitti riducendo i suoi costi per ottenere lavoro.
Dal 1930, quasi tutte le economie hanno sofferto ininterrottamente di un'inflazione secolare. E nonostante quest'inflazione ininterrotta, in tutti questi anni si è continuato a perdere "posti di lavoro". Una simile perdita non ha niente a che fare né con l'inflazione né con la deflazione, bensì con il modo di produzione che continua a ridurre il tempo di lavoro sociale richiesto dalla produzione di merci.
E' sbagliato pensare che sia la deflazione a causare la perdita dei "posti di lavoro", mentre l'inflazione avrebbe l'effetto di impedire tale perdita. Gli economisti che fanno un'affermazione del genere, mentono deliberatamente. Così come mentono quando sostengono che il taglio dei salari ha qualcosa a che fare con l'inflazione o con la deflazione. Semplicemente, i capitalisti cercano di ridurre i costi del lavoro, e sfruttano qualsiasi opportunità al fine di tagliare i salari. Il periodo della più grande caduta dei salari coincide esattamente con il periodo della più alta inflazione: gli anni 1970. I dati empirici dimostrano in maniera definitiva che a partire dagli anni 1970 i salari reali hanno continuato a diminuire. Ovviamente, si tratta di una caduta non nominale, dal momento che i salari nominali appaiono in crescita. Ma questa è un'illusione monetaria, che ci fa credere che i soldi nel portafogli siano aumentati, a partire dagli anni 1970, mentre la loro capacità d'acquisto non ha fatto altro che diminuire molto velocemente, costringendoci a spendere sempre più denaro per comprare qualsiasi cosa.
Chiunque può capire come un aumento del salario nominale non sia la stessa cosa di un aumento del salario reale. Il salario reale è quello che il tuo stipendio può comprare; è questa la sola misura. E questo "quello", a partire dal 1971 non ha fatto altro che continuare a diminuire, mentre aumentava la quantità della moneta che doveva servire a comprare il "quello".
Quindi, l'inflazione non impedisce al tuo "posto di lavoro" di essere eliminato, né impedisce al tuo salario di diminuire. Non è affatto vero che la deflazione taglia salari e "posti di lavoro", mentre invece l'inflazione li protegge!
Per dirla fuori dai denti: se hai bisogno di un "posto di lavoro" e di un salario, sei fottuto, a prescindere dal fatto che ci sia inflazione o deflazione!
Ma allora, se l'inflazione o la deflazione non fanno alcuna differenza, se sei un salariato, perché questo è un problema? Perché gli economisti sono così preoccupati circa le prospettive legate ad un ciclo di deflazione globale? Tranquillizzatevi, la preoccupazione non ha niente a che fare con voi: a nessuno importa una sega di voi, del vostro miserabile posto di lavoro e del vostro salario da pezzenti. La sola persona, su tutto il pianeta, che si preoccupa del vostro "posto di lavoro" e del vostro salario è ciascuno di voi, insieme alle persone che ne dipendono.
Quando gli economisti o i funzionari del governo dicono di essere preoccupati per la deflazione, questo non è perché sono preoccupati per voi. Naturalmente, tutto questo lo pongono sempre in termini che voi possiate capire - i termini del vostro "posto di lavoro" e del vostro salario - ma questo è solo marketing! Loro sanno che siete preoccupati per il vostro "posto di lavoro" e per il vostro salario, così inquadrano il problema in maniera tale che possa evocare la paura.
"Se scoppia la deflazione, voi proletari morirete! Milioni resteranno senza lavoro e le persone moriranno di fame in mezzo alla strada!"
Questo è solamente il modo in cui ci vendono la loro politica, e lo stanno facendo da quando, negli anni 1930, Roosvelt pronunciò la frase di cui sopra per poter giustificare un taglio ai salari del 40%, attuato nel 1933. Si trattava di un'emergenza, ebbe a dire, e il solo modo per porre fine alla depressione era quello di tagliare il salario di ciascuno. E' probabile che nessuno abbia mai sentito parlare di quell'Ordine Esecutivo, e che nessuno sappia che quell'Ordine ha posto fine alla Grande Depressione. E nessuno lo saprebbe, nemmeno se dovesse succedere oggi. Nessun economista ne parla. Ma se si guarda un qualsiasi grafico sulla Grande Depressione si può vedere che il fondo venne toccato nel 1933, quando Roosvelt tagliò i nostri salari del 40%. Lo fece semplicemente attraverso l'inflazione, tagliando a tutti il potere d'acquisto della loro moneta.
Quindi, dal momento che Roosvelt tagliò i salari per porre fine alla Depressione, questo vuol dire che non lo ha fatto per proteggere i salari. L'inflazione non protegge i vostri salari, ma li riduce. Né Roosvelt ha salvato i posti di lavoro; infatti l'occupazione ha continuato a cadere per un altro anno, toccando il fondo nel 1934. Tagliare i salari nel 1933 non ha avuto alcun effetto diretto sulla creazione dei "posti di lavoro" e non ha salvato un solo "posto di lavoro".
Se tagliare i salari non crea "posti di lavoro", cos'è allora che li crea? Perché, in altre parole, è così importante creare inflazione?
E' semplice: tagliare i salari fa crescere i profitti. Fa solo questo: fa crescere i profitti! Non c'è alcuna altra ragione al mondo di tagliare i salari. Se un'impresa vuole aumentare i suoi profitti, può ottenere questo in due modi: tagliando i salari o tagliando i lavoratori.
Roosvelt fece entrambe le cose in un colpo solo, e lo fece per tutta l'economia, con l'Ordine Esecutivo n° 6102.
Oggi, Roosvelt è celebrato come un eroe della classe operaia da persone troppo ignoranti della loro propria storia per sapere come sia finita la Grande Depressione. Da allora, lo Stato ha continuato ad usare l'inflazione per tagliare i vostri salari e far crescere i profitti dei capitali investiti.
E' questo il motivo per cui la prospettiva di un ciclo deflazionario globale causa costernazione fra gli economisti e fra i funzionari governativi.
La deflazione, molto probabilmente, significherebbe che potrebbero non essere in grado di ridurre automaticamente, ogni anno, il tuo salario, per poter sostenere i profitti. La paura della deflazione non è affatto preoccupazione per il vostro lavoro e per i vostri salari. Attiene solamente ai profitti.
Se vuoi aggiustare il capitalismo, allora la deflazione è un grosso problema, me se vuoi ballare sulla sua tomba, allora bisognerebbe brindare alla deflazione.
Le sole persone che dovrebbero aver paura di una deflazione dilagante sono i capitalisti ed i loro funzionari, pagati o non pagati che siano.
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