martedì 4 giugno 2013

contro e pro

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In "L'eternità attraverso gli astri", Blanqui non mostra alcun odio per la fede nel progresso, ma fra le righe la copre del suo sarcasmo. Ciò non significa che egli tradisca il suo credo politico. L'attività di un rivoluzionario di professione, quale è stato Blanqui, non presuppone la fede nel progresso, ma solo la decisione di far piazza pulita dell'attuale ingiustizia. L'insostituibile valore politico dell'odio di classe consiste proprio nel dotare la classe rivoluzionaria di una sana indifferenza rispetto alle speculazioni sul progresso. La rivolta dovuta all'indignazione di fronte all'ingiustizia dominante è altrettanto degna dell'uomo di quella che mira al miglioramento dell'esistenza delle generazioni future. Sì, è altrettanto degna dell'uomo, e appare inoltre anche più simile all'uomo. Di pari passo con questa indignazione procederà la decisione di strappare all'ultimo momento l'umanità alla catastrofe che di volta in volta la minaccia. Fu questo il caso di Blanqui, che si è sempre rifiutato di abbozzare piani per quel che sarebbe giunto "dopo".

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