Uno spaghetti western, uno dei tanti del 1970. Una produzione italo-spagnola, come molti altri di quel periodo. La collera del vento, di Mario Camus, regista spagnolo, con attori spagnoli e italiani, fra cui Terence Hill. Uno dei tanti western del periodo, proiettati e guardati da un pubblico assai numeroso, in Spagna come in Italia. Facevano cassetta, all'epoca. E, probabilmente proprio per questo, la censura spagnola non stava certo a spulciarli, in cerca di chissacché. E così non si accorsero che dentro il film, bello e ben impostato, ci stava pari pari tutto quanto il discorso che Buenaventura Durruti fece nel corso di un'intervista rilasciata al giornalista canadese Van Paasen.
"Siempre hemos vivido en la miseria, y nos acomodaremos a ella por algún tiempo. Pero no olvide que los obreros son los únicos productores de riqueza. Somos nosotros, los obreros, los que hacemos marchar las máquinas en las industrias, los que extraemos el carbón y los minerales de las minas, los que construimos ciudades...¿Por qué no vamos, pues, a construir y aún en mejores condiciones para reemplazar lo destruido? Las ruinas no nos dan miedo. Sabemos que no vamos a heredar nada más que ruinas, porque la burguesía tratará de arruinar el mundo en la última fase de su historia. Pero -le repito- a nosotros no nos dan miedo las ruinas, porque llevamos un mundo nuevo en nuestros corazones, dijo, murmurando asperamente. Ese mundo está creciendo en este instante."
"Abbiamo sempre vissuto nella miseria, e ci adatteremo ad essa per qualche tempo. Ma non si dimentichi che gli operai sono gli unici produttori di ricchezza. Siamo noi, gli operai, che facciamo funzionare le macchine nelle industrie, che estraiamo il carbone ed i minerali dalle miniere, che costruiamo le città ... Perché non possiamo, quindi, costruire, ed in migliori condizioni, per rimpiazzare quanto distrutto? Le rovine non ci fanno paura. Sappiamo che erediteremo solo rovine, perché la borghesia cercherà di mandare in rovina il mondo, nell'ultima fase della sua storia. Ma - le ripeto - a noi non fanno paura le macerie, perché portiamo un mondo nuovo nei nostri cuori. E questo mondo sta crescendo proprio in questo istante."
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