domenica 5 maggio 2013

arti e mestieri

Morris

« William Morris era vicino ai preraffaelliti, a Gabriel Dante Rossetti all'inizio, e a Burn-Jones fino alla fine. L'idea fondamentale dei preraffaelliti, era che l'arte aveva cominciato a degenerare subito dopo il Medioevo, e che all'inizio del Rinascimento si fosse liberata di tutta la spiritualità, di tutta l'autenticità, per diventare un'attività puramente industriale e commerciale, e che i cosiddetti grandi maestri del Rinascimento - ossia Botticelli, Rembrandt o Leonardo da Vinci - si erano comportati in realtà, puramente e semplicemente, come dei dirigenti d'impresa commerciale; (...) i cosiddetti grandi maestri del Rinascimento, dirigevano con pugno di ferro degli atelier con cinquanta, a volte cento, assistenti, i quali producevano a catena, quadri, sculture, affreschi. Mentre loro si accontentavano di dare la direzione generale, firmare l'opera finita, e soprattutto si dedicavano alle pubbliche relazioni con i mecenati del tempo - principi o papi. Per i preraffaelliti, come per William Morris, la distinzione fra arte e artigianato, fra la concezione e l'esecuzione, dev'essere abolita: ogni uomo, al suo proprio livello, può essere produttore di bellezza - che avvenga nella realizzazione di un quadro, di un vestito, di un mobile; ed ogni uomo, egualmente, ha diritto, nella sua vita quotidiana, di essere circondato da begli oggetti. William Morris, legava questa convinzione ad un attivismo sociale che lo aveva portato, sempre più, ad impegnarsi nei movimenti per l'emancipazione sociale del proletariato; egli voleva semplicemente porre fine al sistema di produzione industriale. »

da: Michel Houellebecq - La carta e il territorio -

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