lunedì 24 settembre 2012

mappe dell’inferno

google-goggles

Lo scorso 28 agosto, sul "Guardian", Oliver Burkeman scriveva a proposito de "le mappe digitali che cambiano il nostro modo di vedere il mondo", partendo dalla constatazione dell'onnipresenza di tali mappe e dal fatto che continuano a migliorare in termini di precisione. A tal punto che Jerry Brotton, storico della cartografia, ha dichiarato: "Penso, in tutta onestà, che stiamo assistendo, per quanto concerne la produzione di mappe, ad un cambiamento ancora più profondo di quello avvenuto nel Rinascimento, quando si è passati dal manoscritto alla stampa". "Il passaggio alla stampa - chiosa Burkeman - ha messo a disposizione le mappe ad un pubblico assai più numeroso. Il passaggio alla cartografia digitale accelera ed estende tutto questo, ma trasforma altresì il ruolo che le mappe giocano nella nostra vita".
L'idea di una carta del mondo in scala 1:1, in grado di riprodurre tutto quello che essa contiene, è un'idea letteraria ben nota che si ritrova nelle opere di Lewis Carroll e Borges. In "Harry Potter" esiste un mappa che mostra tutto quello che stanno facendo, in qualsiasi momento, tutti i sudditi del reame. Riferito a ciò che ci sta preparando Google, tutto questo appare sempre meno inverosimile. Ma il livello di dettaglio è solo uno degli aspetti in cui la cartografia è cambiata, e continua a cambiare.
Giorno per giorno, vediamo diminuire la distanza che esiste fra il consultare una mappa ed interagire con il mondo che la mappa descrive. "Google Goggles" è in grado di proiettare, direttamente nel vostro perimetro visuale, l'indirizzo del ristorante che stiamo guardando, oppure le recensioni che parlano di tale ristorante. A questo punto, cosa significa "mappa"?
"Mappa" è l'essenza di Google. E' vero che la società Google parla di Google  Maps, o di Google Earth, come se fossero una sorta di extra, dei gadget, rispetto a quella che è la funzione principale del motore di ricerca. Ma un motore di ricerca, in un certo senso, è il tentativo di mappare il mondo dell'informazione. E nel momento in cui diventa possibile combinare il mondo concettuale con il mondo geografico, allora le opportunità commerciali esplodono. La ricerca di un ristorante, di una farmacia, di un taxi, tutto si apre alle più grandi possibilità pubblicitarie, da un punto di vista geografico. E, in più, quando si guarda una mappa - in un mondo di smartphone dotati di GPS - non si consultano solo i dati di Google, o di Apple, ma si aggiunge noi stessi a questi dati!
Più il vostro telefono conosce con esattezza il luogo dove vi trovate, più la pubblicità che vi arriva può essere mirata.
La vera questione, argomenta Burkman, è: chi controlla i filtri attraverso i quali andiamo a percepire la realtà?
Ogni chilometro quadrato di questo pianeta può essere descritto in un'infinità di modi. Dal punto di vista delle sue caratteristiche naturali, metereologiche, partendo dal suo profilo socio-economico, oppure da quello che si può comprare nei negozi che vi si trovano. Tradizionalmente, nelle mappe si riflettevano gli interessi degli stati e dei loro eserciti, considerato che erano loro quelli che "fabbricavano" le mappe. L'utilizzo era militare, e chi aveva la mappa migliore aveva più possibilità di vincere la battaglia. Oggi, che il potere si è come dispiegato, le mappe diventano un modo di guardare, e di far vedere, il mondo.

fonte: X de la Porte InternetActu

Nessun commento: