venerdì 14 settembre 2012

il giorno della corda

MOLLY

E' il primo giorno dell'estate del 1877, quando a Schuylkill (una contea mineraria della Pennsylvania) dieci uomini, dieci immigrati irlandesi accusati di essere membri di una società segreta chiamata "i Molly Maguires", vengono impiccati in quello che in America passerà alla storia come "il giorno della corda". In tutto, saranno venti, i membri del gruppo, ad essere giustiziati, dopo un processo farsa. Sfruttamento, oppressione, intolleranza razzista, scioperi e violenza antisindacale, erano tutte cose comuni in quei giorni, ma la storia dei Molly Maguires e il tentativo, da parte del potere, di distruggere questi minatori irlandesi ha assunto uno status di leggenda, quasi. Fino a chiedersi se i cosiddetti Molly Maguires - che si diceva facessero parte dell' Antico Ordine degli Hiberniani - siano mai esistiti.
Molly Maguire, potrebbe essere stata una donna realmente esistita, oppure un mito. Quale che sia la verità, ha funziona come una sorta di talismano, contro l'oppressione agraria, nell'Irlanda del 1840. Poi, in seguito alla carestia e all'esproprio delle piccole proprietà terriere, il suo spirito simbolico si è trasferito negli Stati Uniti, insieme ai due milioni di emigranti irlandesi. Ma questi uomini pieni di speranza nella "terra delle opportunità" continuavano a leggere "astenersi gli irlandesi", sotto i cartelli con su scritto "si assumono operai". Per molti, l'alternativa divennero le brutali miniere della Pennsylvania. Il lavoro era pericoloso, la paga ridicola. Vivevano nelle case di proprietà delle compagnie mineraria, l'affitto gli veniva detratto dalla paga. Compravano tutto quello che serviva loro per vivere nei negozi di proprietà delle compagnie minerarie, ai prezzi che le compagnie minerarie stabilivano. Alla fine, erano pieni di debiti e schiavi dei loro padroni.
L'industria mineraria resisteva a qualsiasi tentativo di sindacalizzazione. A cavallo fra il 1874 e il 1875, i minatori scesero in sciopero. Fu allora che i Molly Maguires cominciarono a sabotare gli impianti e le attrezzature minerarie. Esplosero bombe lungo le linee ferroviarie, saltarono per aria strade e ponti, di modo che i crumiri non potessero arrivare. I padroni e il governo lo chiamarono terrorismo, altri cominciarono a chiamarla resistenza. Gli industriali si rivolsero ai Pinkerton che usarono un americano di origine irlandese per infiltrarlo fra i minatori. James McParlan - sotto il falso nome di James McKenna - si guadagnò la fiducia della comunità irlandese, mentre raccoglieva le prove che avrebbero portato una ventina uomini sulla forca.
Il processo si svolse in un clima di fanatismo sociale e religioso alimentato dalla stampa nazionale, una farsa. Gli imputati, arrestati dalla polizia privata di Gowen, lo stesso che aveva assunto i Pinkerton, vennero condannati sulla base delle prove fornite da un agente provocatore, integrate dalle confessioni di alcuni informatori, che poterono così salvarsi il collo. I testimoni della difesa finirono tutti su una lista nera, sfrattati dalle loro case e interdetti dall'accesso allo spaccio aziendale, in qualche caso arrestati. Nessun cattolico faceva parte della giuria. La maggior parte degli avvocati lavoravano per le compagnie minerarie o per le ferrovie. Lo stesso Gowen fece da pubblico ministero, e i suoi discorsi in aula vennero stampati e diffusi.
Dopo le esecuzioni, dei Molly Maguires non si seppe più nulla.
Tredici anni dopo il "giorno della corda", venne creato il sindacato "United Mine Workers". Incapace di far fronte alla prospettiva di essere costretto a cedere nei confronti dei minatori, Franklin Gowen si suicidò.

Nessun commento: