Quasi affogato dall'alcool, e consumato dalla vita, LaMotta comiminciò a giocare all'uomo d'affari e si trasferì a Miami, da dove Vicky non ci mise molto a piantarlo in asso, visto che Jake aveva preso l'abitudine di farla apparire in pubblico, ad ogni fine settimana, con un occhio nero. Così, da Vicky, passò ad una donna ... di quattordici anni. Una prostituta minorile che frequentava il suo locale notturno, a Miami, e che nella stazione di polizia locale, s'era cantata tutta "la traviata", incolpando LaMotta.
"Mio Dio, non avevo idea che al mondo esistessero donne di quattordici anni e che, per di più, si vestissero in quel modo".
Il giudice non ebbe alcuna compassione di lui, e lo ha accusato di "tenere aperto un locale dove si compiono atti lascivi e si induce alla prostituzione". LaMotta passò sei mesi in prigione e dovette anche pagare una multa salata. Quell'episodio fece a pezzi la sua reputazione e quando dovette confessare, dinanzi alla Commissione Kefauver, che egli aveva truccato degli incontri per conto della Mafia, divenne un proscritto nel mondo della boxe. Per la precisione, non era mai stato un pugile molto popolare. I puristi lo disprezzavano per il suo incontro combinato con Fox, e il Newsweek lo aveva definito come «Il più odiato di tutti i campioni»; altri giornali erano andati molto oltre. "LaMotta è l'uomo più odiato della storia di questo sport, amici, è questa la realtà". Jake si era sempre mantenuto forte davanti alle critiche, ma qualcosa cominciò a rompersi dentro di lui, quando, per un tributo a Ray 'Sugar' Robinson, la Commissione di Boxe invitò al Madison Square Garden tutti i pugili che avevano combattuto contro 'Sugar' …meno lui. Quella umiliazione pubblica diventò il peggior ricordo di tutta la sua carriera.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
lunedì 5 marzo 2012
nono round
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento