giovedì 12 gennaio 2012

Odori

Ierone

La storia è più o meno la solita degli abiti nuovi dell'imperatore, con in più - a quanto pare - un pizzico di verità storica e un esempio di sagacia femminile. Forse.
E' una storia vecchia, di un tiranno che dominava la città in cui sono nato. Ierone II, e sembra, dalle testimonianze, che avesse un problema serio. Puzzava, letteralmente. Talmente tanto che quel puzzo è riuscito ad arrivare fino ad ora.
Puzzava Ierone, però, essendo un tiranno, nessuno glielo aveva mai fatto presente. Magari, non per mancanza di coraggio, che tanto non sarebbe cambiato niente, a dirlglielo. Lui avrebbe continuato a puzzare e ad impestare, e ci sarebbe stato un paio di narici in meno, a sopportare.
Senonché, un giorno - bello o brutto che fosse - arrivò a Siracusa una visitatrice straniera, la quale doveva avere una certa importanza, dal momento che venne portata al cospetto del tiranno, che aveva voluto riceverla.
"Ma tu puzzi, signore! E talmente tanto che non ti può star vicino." - credo siano state queste, più o meno, le sue parole.
Deve essere calato un silenzio inquietante sui presenti che aspettavano la reazione del tiranno. E la reazione non tardò ad arrivare. Solo che Ierone reagì prendendosela con chi gli era stato vicino per tutti quegli anni senza mai fargli notare il suo piccolo difetto. L'accusa era di mancanza di sincerità. Usava, a quei tempi. E la maggior colpevole di questo reato, agli occhi del tiranno, non poteva essere altro che la moglie, la quale fu richiesta di giustificarsi.
"Mio signore, io, in vita mia, non mi sono mai avvicinata a nessun uomo che non fossi tu." - la spiegazione non si fece aspettare - "Così ho pensato che il tuo respiro e il tuo odore fossero una condizione naturale per tutto il resto degli uomini."
Niente male, davvero niente male. Degna di Odisseo.

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