"Abbiamo cominciato con una ventina di volontari dagli Stati Uniti, e dall'Europa, verso il mondo arabo", ricorda KheOps.
"L'idea di partenza era quella di fornire una sorta di cassetta degli attrezzi che possa permettere ai rivoluzionari siriani di migliorare il loro anonimato e la loro sicurezza online. Abbiamo dovuto scrivere in inglese, prima. Poi riscrivere, tradurre in arabo, creare le pagine, affrontare i problemi legati alla punteggiatura in lingua araba, copia&incolla che a volte non funzionano come previsto ... E, naturalmente, il lavoro tecnico. C'è voluto quasi un mese, ad una decina di persone, per realizzare quello che veniva visualizzato sugli schermi dei computer siriani".
Chi parla è un componente di "Telecomix", un gruppo hacker che si era già distinto nel corso della primavera araba, aiutando gli utenti di Internet in Tunisia e in Egitto a contrastare la cyber-censura.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
martedì 3 gennaio 2012
Brigate Internazionali
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