Un romanzo per cercare di scavare dentro la mente misteriosa della spagnolo Ramón Mercader, l'assassino di Trotsky, che forse ora "sarebbe stato classificato come uno psicopatico", come dice in un'intervista l'autrice, Nuria Amat.
"Amor i guerra", è un romanzo ambientato all'inizio della guerra civile spagnola, nel 1936, e Mercader (Barcellona, 1914 - L'Avana, 1978) si innamora della giovane anarchica Valentina Mur, la quale, a sua volta è innamorata di un cugino del futuro assassino di Trotsky.
La cosa curiosa, in tutto questo, è che l'autrice, la scrittrice Nuria Amat condivide dei legami di sangue con Mercader, dal momento che suo padre è parente di Marìa Mercader, moglie di Vittorio de Sica e sorella di Ramón Mercader. Ricorda Amat, come, a casa sua, quel nome fosse un tabù. "Non si poteva parlare di lui, né si potevano fare domande in proposito."
Sono stati proprio i silenzi, a creare curiosità intorno a questo personaggio che, nella vita, faceva uso di diversi pseudonimi. E questa curiosità, alla fine, l'ha portata a scrivere un romanzo immaginario, basato però su veri dati storici estratti dalla biografia di Ramón Mercader scritta dal messicano José Ramón Garmabella, "Il grido di Trotsky".
Nel libro, Amat va ben oltre la biografia, arrivando a spiegare i motivi che lo portarono all'omicidio di Trotsky: "Era una marionetta nelle mani del braccio destro di sua madre, che era anche il suo patrigno, ed era un agente di Stalin. Era coraggioso, però. Oggi lo classificheremmo come uno psicopatico, in quanto era del tutto privo di coscienza morale".
Mercader, afferma la scrittrice "eseguiva ordini, senza nessun sentimento, o emozione. Si serviva delle donne, per i suoi scopi. Era molto semplice, non molto intelligente"
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giovedì 1 dicembre 2011
Lo zio di Christian De Sica
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