In tutte le ricerche, condotte a partire dalla metà del ventesimo secolo, gli europei e la maggior parte degli americani, in misura di oltre il 50% , ha scelto il blu come colore preferito. Si può anche vedere come in un gran numero di simboli internazionali ed emblemi, sia proprio il blu, il colore predominante. Pensate alle Nazioni Unite, alla NATO, all'UNESCO, all'Unione Europea . Però, non è sempre stato così. Infatti, man mano che ci si allontana, all'indietro, dal tempo presente si può vedere come, nelle civiltà e nelle culture che ci hanno preceduto, questo colore suscitasse indifferenza, se non addirittura il disgusto.
A partire dalla Grecia classica, dove l'azzurro non si vede mai, dal momento che era il bianco insieme ai suoi due contrari - il nero e il rosso - al centro di tutte le rappresentazioni (come avveniva nella maggior parte delle società antiche). Il blu non veniva utilizzato per descrivere il cielo o il mare, e la parola greca “Glaukos” serviva ad indicare sia il marrone che il verde, oltre che il blu. Nel corso dei secoli XIX e XX, vari studiosi del periodo ellenistico sono arrivati a chiedersi se i Greci percepissero realmente questo colore, considerata la sua notabile assenza. Tutti gli studi hanno però dimostrato che i greci avevano la stessa capacità visiva che abbiamo noi.
Se ci trasferiamo nella Roma antica, il cielo era associato con il rosso, con l'oro o con il bianco, ma mai con il blu. Nel riferimenti che sono stati trovati a proposito dell'arcobaleno, il blu non è mai menzionato fra i colori che lo compongono.E come è ben documentato dai film "peplum", i soldati romani raramente sono vestiti di blu, considerato che veniva associato alla morte, agli inferi e all'effeminatezza.
Il blu è piuttosto il colore dei Celti e dei Barbari germanici, i quali, secondo Cesare e Tacito, avevano l'usanza di tingersi il corpo di quel colore per spaventare gli avversari. Plinio racconta che le donne bretoni si tingevano il corpo col guado (una pianta da cui si estrae un colore simile all'indaco) prima di dedicarsi ai riti orgiastici. Anche quanto riguarda gli occhi azzurri, i Romani la consideravano una disgrazia fisica.
Passando al Medioevo, l'azzurro è ancora molto poco utilizzato in tutti gli ambiti della società, essendo ancora il rosso, il bianco ed il nero, i colori predominanti. Il blu è utilizato solo dalle classi più basse, contadini o vassalli, e comunque non lo si trova in simboli, stemmi od emblemi. Nell'onnipresente chiesa di quei secoli, nelle sue immagini, si possono trovare poche tracce di colore blu, in quanto il bianco è associato con la purezza e l'innocenza, il rosso con il martirio, l'amore, l'amore divino, ecc ...
La storia del settore tessile è, a tal proposito, una miniera di informazioni. E conferma la popolarità del rosso, l'eterno rivale del blu. Il periodo romano in Occidente, tintura tessuti (quasi sempre) di rosso. Questo si traduce, in epoca romana nella lingua latina, dove le parole "coloratus" e "ruber" (rosso) sono sinonimi.
E' a partire dall'anno 1200, o giù di lì, che il colore blu comincia ad essere molto più preso in considerazione, all'interno della società occidentale. L'intervento sarebbe, nientedimeno, che della Vergine Maria!
Nei secoli precedenti, le immagini della Vergine erano state sempre associate al lutto per la morte di Gesù, soprattutto scialli neri, marrone, grigi ... ma ad un certo momento si inizia a vestire la Vergine con il suo inseparabile (da allora) blu. E' di vitale importanza il fatto che le tecniche per ottenere questo pigmento, in quel periodo, vengono notevolmente migliorate e riescono ad ottenere un azzurro più chiaro. Questo, accoppiato con l'importanza della nuova immagine della Vergine può essere visto come un fattore importante nell'assorbimento del colore blu da parte delle classi influenti della società. Saranno i re francesi ad adottare questo colore (dal momento che la Vergine è la protettrice del regno di Francia ) come emblema nazionale.
La promozione del blu, tra il XII e XIV secolo, è espressione di un nuovo ordine sociale nel sistema di pensiero e nei modi di sentire. Quello che succede col blu non è un fenomeno isolato. E 'solo la parte più visibile di uno sconvolgimento profondo che coinvolge tutti i colori, e le loro relazioni tra loro.
"Il vecchio sistema tripolare si rompe. Ma lascia il segno indelebile di una convenzione che non era affatto innocente. La prova di questo è il marchio che ha lasciato sui racconti tradizionali, come Cappuccetto Rosso o Biancaneve. Da allora la società occidentale ha bisogno di sei colori base (bianco, rosso, nero, blu, verde e giallo) e delle loro combinazioni per riorganizzare gli emblemi, i codici di rappresentazione ed il suo sistema simbolico." A partire da questo momento, i colori rosso e blu sono stati opposti.
Associando al colore rosso, la Roma papista e la rappresentazione del peccato, la Riforma protestante avviata da Lutero disprezza i colori della liturgia cattolica ed assume il colore azzurro, assente da questi, come simbolo delle sue idee. Anche adesso, nei luoghi dove maggiore influenza ha avuto il movimento protestante si può trovare una grande varietà di utilizzi del blu, dall'abbigliamento all'arte. Ad esempio, è quello che accade con i jeans e tela denim (di Nîmes), originaria della regione Languedoc, protestante. I pantaloni fatti dal sarto ebreo Levi Strauss riscuotono successo tra i minatori americani per le caratteristiche protestanti: solido, utile, discreto.
Negli ultimi 3 secoli di letteratura, ci sono molti eroi vestiti di blu; soprattutto il movimento romantico ne è stato responsabile. Da allora, il blu è diventato nell'immaginario collettivo il colore dei valori romantici. Legandosi alla malinconia, valore romantico per eccellenza, per esempio ha dato il nome al blues, come stile musicale.
Nel nostro tempo, il blu rappresenta il consenso per eccellenza. "Si è convertito nel più tranquillo, nel più neutro, fra i colori. Tutte le organizzazioni internazionali ne fanno uso, e non per niente l'anello olimpico che rappresenta il continente europeo è blu".
"E' freddo come le nostre società occidentali contemporanee dove l'azzurro è allo stesso tempo l'emblema, il simbolo e e il colore preferito."
*Le citazioni, fra virgolette, sono tratte dal libro "La paradoja del bronce", di Manuel Conthe.
fonte: http://sentadoenlatrebede.blogspot.com/2010/04/el-color-azul-traves-de-la-historia.html
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