Subito dopo l'inizio della Guerra Civile Spagnola, nel 1936, la Repubblica decise di inviare 3.000 bambini in Unione Sovietica, per proteggerli dai bombardamenti franchisti. I primi a partire sarebbero stati gli orfani. Beatrice, cresciuta in una famiglia ricca, il padre e il fratello falangisti, ha avuto la fortuna di essere rimasta incinta di un uomo che ha rifiutato di sposarla. Vittima della sua propria ideologia - non ha potuto né abortire né farsi carico della maternità fuori dal matrimonio - ha affidato la sua creatura ad un orfanotrofio di Madrid. Quando realizza che il bambino sta per lasciare la Spagna, diretto in Russia, assume l’identità di una repubblicana morta, Paula, in modo da potersi offrire come volontaria per scortare i bambini, e intraprende così un terribile viaggio, insieme al figlio, circondata dai suoi nemici naturali, che la porta a migliaia di chilometri lontana dal suo paese e dalla sua gente. E' il giugno del 1941, quando Hitler invade l'Unione Sovietica, e nel mese di settembre l'esercito nazista si trova a sedici chilometri da Mosca. I bambini spagnoli vengono evacuati da Stalingrado. Ma il viaggio è ostacolato dalla necessità dei sovietici di fare affluire nuove truppe per la difesa di Mosca. Durante una di queste soste forzate, si unisce a loro un commissario politico del Partito Comunista di Spagna, Alvaro, diretto a Samarcanda per curare le sue ferite di guerra.
Titolo: Ispansi (Españoles)
Regia: Carlos Iglesias
Sceneggiatura: Carlos Iglesias
Attori: Esther Regina, Carlos Iglesias ed Eloisa Vargas
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