giovedì 10 febbraio 2011

E’ così che sanno che sono vivo

stone

L'uomo di pietra: sono di pietra. "L'Uomo di Pietra Vivente" è così che mi chiamano. Anzi mi chiamavano. Al Pacific Ocean Park. Mi hanno portato qui dalla Malesia. E' così che mi hanno trovato. Sdraiato là dritto e stecchito. Rigido come un'asse. "La Rigidità Vivente". Subito dopo la macchina dello zucchero filato che avvolge della roba rosa intorno a un disco di alluminio. E' lì che avreste potuto comprare un biglietto. Mi hanno messo in una roulotte. Dello stesso tipo di quelle che espongono con stufetta a butano con doppio bruciatore e letti smontabili. Questa espone la mia fotografia. Istantanee in bianco e nero che mi mostrano in diverse posizioni di rigidità. In una sono sdraiato dritto e orizzontale su una seggiola. Come se fossi in levitazione salvo che c'è una seggiola. E in realtà talvolta mi mettono in mostra così. Solo i miei occhi si muovono. E' così che sanno che sono vivo. Mi danno da mangiare con un tubo. Latte, minestra, rossi d'uovo, roba del genere. All'entrata della roulotte distribuiscono degli spilli semmai qualcuno non credesse che sono davvero "L'Uomo Pietrificato". Talvolta mi pungono ma il più delle volte hanno troppa paura. Vedono i miei occhi che si muovono, che li guardano. Hanno troppa paura. I miei occhi un giorno smisero di muoversi ma loro continuarono a tenermi in mostra lo stesso. Continuarono a pungermi con degli spilli. Anzi adesso che i miei occhi avevano smesso di muoversi c'era più gente che mi pungeva con gli spilli. Io gli spilli potevo ancora sentirli anche se i miei occhi si erano fermati.

- Sam Shepard - da "La luna del falco" -

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